mercoledì 31 maggio 2023
lunedì 29 maggio 2023
Sempre pronti per la prova costume
Vengono meno la mia carne e il mio cuore;ma
la roccia del mio cuore è Dio, è
Dio la mia sorte per sempre.(Salmo 72)
Ritorna, come ogni estate, l’horror vacui tatuato su carni
giovani, sfatte, rifatte, strafatte di attenzioni maniacali per una
perfezione estetica irraggiungibile, lanciata sulla freccia del tempo
che ogni cosa consuma nel suo gravitare in basso, verso il nero che
inghiotte, fino al rigurgito d’usi e costumi destinati a mutare in
peggio un’umanità narcisista, credulona e crapulona, apice di
un’involuzione generata da un’esplosione di eco-progresso
prometeico, consolatorio, assolutorio, anticristico.Ci saranno morti sulla spiaggia schiattati d’alcol, viagra e pink
stripe, scaricati all’alba sulla schiena silicea della rena,
dopo notti infiammate da un divertimento nulliforme.Evitati dal fit running di piedi e zampe, rimarranno occultati
sotto l’impietosa face solare, fino a quando il profumo d’olio di
cocco non sarà sostituito da un’afrore di decomposizione.
♱ servo inutile♱
sabato 27 maggio 2023
Autoreferenzialità postcattolica
Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la
sua croce ogni giorno e mi segua.(Luca 9,23)
Ci siamo sbagliati, le parole di
Gesù sono una vuota simbologia semantica, non hanno significato,
restano un memoriale probabilmente inventato da scrittorucoli,
sedicenti apostoli che ci hanno giocato un tiro mancino... d’altronde
il demonio predilige la mano sinistra.
La
psicologizzazione della fede ha bandito il soprannaturale dalla
storia bimillenaria della Chiesa, per lasciare il posto a un mélange
postmoderno di newage e autoreferenzialità dell’esaltazione di se
stessi.
Giustificati
dalla sola fede, il sacrificio è bandito, anzi pericoloso; visioni,
miracoli, stimmate, sono sottoprodotti di gravi manie, psicosi o isterie
fuori controllo.
Se
oggi entrassero in seminario santi venerati in passato per la loro
assoluta abnegazione di se stessi, desiderosi d'imitare il
Cristo del Calvario prima del Cristo del Tabor, finirebbero in
analisi e non sarebbero ritenuti idonei al servizio sacerdotale,
tanto meno alla vita monastica, per non parlare delle sante.
Come
è sterile la mitomania e com'è fertile l’oblio di sé.
Ci siamo sbagliati, le parole di
Gesù sono una vuota simbologia semantica, non hanno significato,
restano un memoriale probabilmente inventato da scrittorucoli,
sedicenti apostoli che ci hanno giocato un tiro mancino... d’altronde
il demonio predilige la mano sinistra.
La
psicologizzazione della fede ha bandito il soprannaturale dalla
storia bimillenaria della Chiesa, per lasciare il posto a un mélange
postmoderno di newage e autoreferenzialità dell’esaltazione di se
stessi.
Giustificati
dalla sola fede, il sacrificio è bandito, anzi pericoloso; visioni,
miracoli, stimmate, sono sottoprodotti di gravi manie, psicosi o isterie
fuori controllo.
Se
oggi entrassero in seminario santi venerati in passato per la loro
assoluta abnegazione di se stessi, desiderosi d'imitare il
Cristo del Calvario prima del Cristo del Tabor, finirebbero in
analisi e non sarebbero ritenuti idonei al servizio sacerdotale,
tanto meno alla vita monastica, per non parlare delle sante.
Come
è sterile la mitomania e com'è fertile l’oblio di sé.
venerdì 26 maggio 2023
Non separare la forma dalla sostanza
Se
qualcuno predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia
anatema…vi dichiaro dunque, fratelli, che il Vangelo da me
annunziato non è modellato sull’uomo; infatti non l’ho ricevuto
né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo(Galati
1)
Nella
prassi moderna e progressista la forma non ha alcuna importanza.
Il
sessantottismo ha introdotto la filosofia de "tu", lo stile
"nù jeans e na maglietta" oppure del tristemente noto: "chi
sono io per giudicare" e
“chi siete voi per giudicarmi”.
L'abito
talare, la pulizia del sagrato, rivolgersi al religioso con
riverenza, inginocchiarsi di fronte all'altare. Piccoli ma
fondamentali gesti, oggi considerati superflui, retaggio di etiche
superate.
In fondo,
affermano i cosiddetti moderni, la sostanza non cambia.
Personalmente
non riesco a vederla in quest'ottica: considero un grave errore
separare la forma dalla sostanza, poiché è proprio nella forma e
nel rigore del rito e della prassi che si manifesta il katechon in
tutta la sua forza, unico argine che separa dalla kenosis e dall'amor
vacui tanto caro al post modernismo.
La
"sinodalità", le piramidi rovesciate, l'uno vale l'altro,
sono filosofie buone forse nei kolchoz, non certo quando si tratta di
deposito della fede o nel dovere di essere pastori di greggi.
Pastori
che, oggi
più che mai, dovrebbero
essere autorità
dottrinali e morali, guide capaci di indicare il cammino e mettere in
guardia dalle trappole dell'anticristo.
Marcusፒenor
martedì 23 maggio 2023
Pregare e non ottenere
Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione (Matteo 26:41)
Scambiare la Tua adorazione, mio Dio, per un mercanteggiare di comuni
desideri posti alla base di una volgare pratica olistica, è un antico vezzo superstizioso che proprio là, ai
piedi del Sinai, il tuo messaggero allevato da colti e potenti egizi,
cercò di dissolvere ponendo, tra il Tabernacolo e l’Arca
dell’Alleanza, sotto la Tenda Sacra, le tavole della Testimonianza.Quanti
tuoi figli ti hanno abbandonato perché alle loro suppliche non sono
seguiti miracoli?Pochi,
invece, ti sono restati fedeli senza ottenere, senza chiedere niente
per sé, semplicemente hanno desiderato passeggiare con Te in un
nuovo Eden alla fine dei tempi, riconoscendo la loro colpa, la tua
giustizia, il tuo perdono, il sacrificio estremo di Tuo Figlio,
nostro fratello nella carne e l’Immacolato Cuore di Maria quale
ammirabile altare dei sacrifici di lode e profumi.A
volte, tra le macchie che punteggiano il susseguirsi di stagioni, nei
contorni rarefatti delle nebbie leggere che impacchettano di polveri
sottili le nostre vite screziate di poche gioie e troppi dolori,
trascorse a rovistare nei rifiuti di Te, giustifichiamo l’assenza
di fede come grande evoluzione del pensiero e la fede, apparentemente
privata delle tue divine risposte, con l’appartenenza ingiusta ad
una casta di credenti inadeguati, apparentati con quel fratello che
mal digerì il ritorno del figliol prodigo, con quel Caino del quale
non apprezzasti le sofferte offerte.Malgrado
questa nostra incorreggibile miopia da ragionieri sentimentali,
abituati alle manie crittografiche senza le quali sembra ormai
impossibile loggarsi in ogni dove, le porte della tua infinita e
ineffabile misericordia non hanno serrature, e nemmeno occorre
bussare per oltrepassarle, perché, alla fine di una qualsiasi di queste nostre vuote e tristi giornate, inanellate in quello che la nostra cecità spirituale chiama karma o destino, un cuore sinceramente affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
♱ servo inutile♱
lunedì 22 maggio 2023
Sei forse un Dio sadico?
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo
per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.(1Corinzi 13,3)
Chi sono io e chi sei tu, mio Dio, che disarcionasti Paolo per
sentirmi dire da lui l’inudibile, per risuonare come un cimbalo al
vedermi ricolmo d’ogni cosa dalle quali non oso staccarmi, per
timore di guadagnare il cielo e perdere la terra, travolto da
un’inestinguibile sete di vita.Sei forse un Dio sadico?No, che non lo sei, ma agisci come se lo fossi, come un “contrario”
di una tribù Dakota che cavalca un cavallo afferandosi alla coda.C’impregni, solo per nostra libera richiesta, dello Spirito
Consolatore che da te discende, per mutarci e scavare nella roccia
dei nostri sensi refrattari all’invisibile.Ci mostri misure diverse del vivere, opposte alla sterilità
monodimensionale proposta da atei filosofi, da chirurghi del
pensiero, esperti nella vivisezione del linguaggio, appiccatori di
roghi semantici che non giovano a nulla, che alimentano la superbia
del pensarti un accidente spazzato via dall’adorazione del caso,
fortuito ordinamento naturale di un anagramma del caos.Incarcerato da ciò che ho conquistato, dal conteggio dell’avere,
dall’algebra del guadagno e delle perdite, mi sono raggelato nella
pavida incapacità di riconoscerti ovunque mi appari affamato,
svestito, malato nel corpo e nell’anima, sotto qualunque sembianza
ti palesi.
♱ servo inutile♱
domenica 21 maggio 2023
Pagare per farsi insultare

Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. (Matteo 27,5)
Sì, applaudite a coloro che vi dicono in faccia che siete dei miserabili cretini.Applaudite i vostri domatori, aguzzini e accusatori.Applaudite e pagate per esser denigrati, ma di rabbia vi gonfiate e livore vomitate se vi insultano gratis.Il Potere vi ammannisce giullari per schifarsi di voi senza conseguenze legali, perché la legge e l'oltraggio sono suoi e voi l'oggetto dei suoi scherni.Avete rifiutato e tradito Cristo perché non vi diverte. Avete deciso d'esser ridenti morti viventi, credendovi più scaltri di chi vi tiene alla catena.
♱ servo inutile♱
sabato 20 maggio 2023
Brano 4
(Salmo
30,1)
L'uso della frase In te, Domine, speravi è stato ampiamente incorporato nella musica sacra e nella liturgia.Compositori rinascimentali come Josquin des Prez hanno scritto brani musicali basati su questo testo, così come l'ottimo Gesualdo già citato per altre composizioni.Inoltre, la frase è stata fonte di ispirazione per numerosi artisti e poeti nel corso dei secoli, che hanno espresso il loro senso di fede e speranza attraverso queste parole.Complessivamente, In te, Domine, speravi rappresenta un'espressione di fede, di affidamento in Dio e di speranza in un contesto religioso.
(Salmo
30,1)
Marcusፒenor
mercoledì 17 maggio 2023
Jesus, how deep is your love?
Qual vantaggio infatti avrà l'uomo
se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima?(Matteo 16,26)
Nell’anno 1977, Frank Manero Jr.
rinuncia alla veste sacerdotale, distruggendo le poche sicurezze di
una famiglia italo-americana, colpita dalla deindustrializzazione in
una New York sbilanciata verso il neo-potere dei media e dell’alta
finanza. In
un film culto - febbricitante lungometraggio di un sabato sera come
tanti che fino a oggi si sono ripetuti almeno 2350 volte - si
sacrificò sotto una strobosfera e sopra la pista a scacchi
iridescente dell’Odissey 2001, Chiesa, fede e famiglia, in onore
del sogno americano egoreferenziale del self made man.Cristo
non si è fatto da sé, ma fu generato da Dio Padre, mentre Tony
Manero, fratello di Frank, si è autoprodotto dall’incontro di ballo e sballo, gameti
scintillanti di una discoteca di periferia.Chi
segue Lui, rinuncia a se stesso e non può incamminarsi sulla via di
Mammona, pensandosi eroe, secondo una misera mitomania indotta dalla
società dello spettacolo, che accarezza le psicopatologie della vita
metropolitana per meglio piazzare prodotti e servizi, promesse
consolatorie, surrogati blasfemi della Via Crucis che sola mena alla
Resurrezione dell’anima e, oltre il conosciuto tempo, della carne.Il
Principe di questo mondo immola, sull’altare del divertimento ad
ogni costo, innumerevoli schiere di sacrificabili umani che si sono
spontaneamente consegnati al denaro e alla popolarità di un misero
quarto d’ora, di una manciata di likes, di un pugno di
visualizzazioni nell’unica vita senza un postmortem, riconosciuta dai sacerdoti
dell’algoritmo.
♱ servo inutile♱
martedì 16 maggio 2023
Solennità senza sfarzo
(Salmo
30,1)
Mi ritrovo a vedere, nostalgico e stupefatto, le rare immagini in movimento del Santo Padre Benedetto XV. Le inquadrature in bianco e nero, quasi un vintage ecclesiastico, mi restituiscono il romano Pontefice
assiso in sedia gestatoria, accompagnato da flabelli e dignitari, che con gesto ieratico benedice i fedeli che, riverenti, si genuflettono al
passaggio del sacro corteo. A distanza di un secolo si respira la
solennità e la dignità principesca del Vicario di Cristo in terra,
indispensabile collegamento che unisce il regno dei cieli con il
regno temporale della Chiesa di Cristo.Ripeto,
non si tratta di ostentare sfarzo fine a sé stesso, bensì di
solennità. Tutto è volto all'esaltazione magnifica della Chiesa di
Cristo.Scambiare
la sobrietà e l'umiltà privata, con forme di "sensibilità"
verso i poveri, è operazione discutibile, che odora di
strumentalizzazione volta a ben altri fini, ovvero tentare di
immiserire il trionfo in terra di Cristo Re.Giacomo
Della Chiesa fu pontefice durante la prima guerra mondiale e grande
fu l'impegno per far cessare "l'inutile strage", come da lui
stesso definita. Sono lontani i tempi in cui la Chiesa rispondeva
solo a Dio, alla Legge eterna, totalmente volta a elevare spiritualmente e materialmente, con opere e gesti, il trionfo della
Verità rivelata, rifiutando di rendersi complice di squallide e
tartufesche operazioni di propaganda politica.
Marcusፒenor
lunedì 15 maggio 2023
Un corpo e un'anima in prestito
Quello che è male ai Tuoi occhi io l'ho fatto
(salmo 50,6)
sabato 13 maggio 2023
Gnosi nella Chiesa
GESÙ CRISTOPORTATORE
DELL'ACQUA VIVA
Interessante
come il Pontificio consiglio della cultura abbia profuso tante energie
in uno studio così approfondito e completo su di un movimento che,
ai più, pare appartenere a una ristretta cerchia di seguaci
fricchettoni fuori di testa.Si
potrebbe interpretare questo scritto come la presa di coscienza della
pericolosità e pervasività di questo fenomeno; di quanto questi
messaggi siano entrati nella testa e nel linguaggio del mondo -
anche cattolico - proprio per il suo essere proteiforme.Certo,
tutto suona ancora più strano in una stagione dove il pontefice
regnante pare ispirarsi proprio ai principi e alle dottrine
denunciate in queste pagine, quanto meno nel culto idolatrico della
madre terra e in una rilettura personale e discutibile del deposito
della fede.In
fondo non scopriamo nulla di nuovo: un secolo fa, il Santo Padre San
Pio X nella sua Pascendi ravvisava, negli approcci modernisti,
proprio la matrice gnostica che inneggiava alla prisca teologia e
alla teosofia.Interessante
il punto 2.5 di questo studio: la creazione ad arte di un "mondo
duro e spietato" al fine di infiltrare con maggiore efficacia
dottrine accoglienti, ottimistiche, consolatorie, egolatriche e
autoassolutorie. A
mio modesto parere atteggiamenti "ambigui" da parte di
autorità ecclesiastiche deboli, genera aperture e sottovalutazioni
estremamente pericolose. Questo studio è certamente un segnale
importante e mi pare vada - grazie al cielo - nella giusta direzione;
come viene descritto al paragrafo 6.2, la rete di centri pastorali,
culturali e spirituali rappresenta un argine fondamentale a derive
figlie di ignoranza, ingenuità e, “Ahinoi”!, talvolta, sulfuree
ispirazioni.
Marcusፒenor
venerdì 12 maggio 2023
Laicità su muri vuoti
Ogni uomo è come l’erba e tutta la sua gloria è come un fiore del campo. Secca l’erba, il fiore appassisce.
(Isaia 40,6)
Steso s’una barella in un corridoio
dai riflessi antisettici blu linoleum, osservo un’intera gerarchia
sanitaria mossa dai ritmi dettati da una triage colorata, riflesso di
una meccanica a me ignota.
Attendo referti ematici.
Incrocio occhi d’altri pazienti,
tremiti di sopracciglio, smorfie tra labbra e zigomi.
Uno sferragliare di tende e quinte di
metallo e stoffa, che separano dolori, agonie, solitudini variamente
anestetizzate, mi sveglia ogni qualvolta cerco di riposare.
Trafiggono l’aria satura di
disinfettante domande ad alta voce, risposte flebili, risa da cambio
turno, passaggi di consegne diteggiati su tastiere sottomonitor,
troneggianti nel centro dell’ambulatorio del prontosoccorso.
Chi può, si consola parlando al
cellulare con qualcuno dall’altra parte, da un’altra parte, oltre
la sala d’attesa; una donna molto anziana si rivolge ad
un’immaginario qualcuno nell’angolo a lei assegnato, dove una
notte senza sogni l’attende.
Il tempo, qui, tra dolori e terapie,
interventi d’urgenza, nervosisimi del personale pressati da
overdosi di caffeina e sigarette, fintamente celati dietro maschere
di attenzioni e sollecitudini, ha un suo scorrere impreciso,
asimmetrico, disequilibrato, così ingiusto da tenerci in pugno come
pagliuzze di fieno di diverse lunghezze, in balia della cieca
estrazione d’un destino di protocolli e burocrazia.
La parete vuota, davanti a me, è un
bianco d’ossa, una pavane di calce spenta dove immagino un
crocifisso che mai più sarà appeso in ossequio alla laicità,
questa morta espressione, infelice simbolo di vacuità, lemma
dolciastro, sinonimo politicamente corretto di un amaro ateismo.
mercoledì 10 maggio 2023
... e non abbandonarci alla tentazione?
Et ne nos inducas in tentationem
È
di questi tempi il tentativo di
"edulcorare" la definitiva e chiarissima espressione del
Pater Noster, addolcendo il senso di un verso con
una traduzione intesa
a coniugare l’ “essere"
e il “fare” cristiano.
La
"tentazione" di sfuggire alla Legge eterna, condizione
necessaria per la salvezza dell'anima; la "tentazione" di
scivolare verso l'auto-assoluzione, giustificandosi in una sorta di
restitutio omnium
liberata da colpe e castighi.
Quante
volte ci capita di essere chiamati a dar prova della nostra fedeltà
alla Legge?
E
quanto grande può essere il timore di non essere all'altezza della
fede in Cristo, con fatti e
comportamenti concreti, ma di esserlo solo a parole o con buoni
propositi a cui non si da seguito,
tanto da implorare il Signore affinché non ci ponga mai nella
condizione di essere “introdotti alla prova”?
Il
cristianesimo esige le buone opere, retti comportamenti, gesti di
carità e di giustizia: ci chiede e non
c' impone di rispondere alla chiamata, con
il proprio senso di responsabilità e di coscienza, talvolta mettendo
a repentaglio rendite di posizione e privilegi, rifiutando
scorciatoie e furberie.
Ricordiamo
le parole di San Paolo: “(…)
quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati (…)”.
Legge scritta nei cuori dalla notte dei tempi, senza necessità di
carte bollate o pubblicazioni in Gazzetta
Ufficiale;
Legge morale e civile, del giusto e del bene, luoghi dello spirito
nei quali trovare il
katechon.
Marcusፒenor
lunedì 8 maggio 2023
AL 9000
ἐν ἀρχῇ ἐποίησεν ὁ θεὸς τὸν οὐρανὸν καὶ τὴν γῆν(Gen 1,1)
L'occhio artificiale telescopico scruta l'universo, immortala galassie, misura distanze e tempo.Strumenti spacciati come sempre più sofisticati; impertinenti indagatori del profondo illudono di svelare il mistero della creazione.Nella pellicola del regista Adam Mckay intitolata "Don't look up" si esorta l'uomo nel credere alla new religion scientista e allo stesso tempo di non volgere lo sguardo al cielo mistico, redentivo e salvifico.Il "problema della conoscenza" o meglio la lusinga della tecnica, quale mito prometeico o hybris tragica.Affidarsi esclusivamente ai sensi onde immortalare l'attimo, ingannandosi di poter cristallizzare il vero. Come se il "vedere" "sentire" o "toccare" fossero garanzia del fatto in sé e per sé.Per gli scolastici era fondamentale adeguare la cosa e l'intelletto, mediare il dato, collocarlo nel giusto alveo senza mai perdere di vista il confine e il limite della condizione umana che non deve "sfidare" il creatore, rendendo sempre grazie di ciò che si rivela per intercessione e ispirazione divina.
Marcusፒenor
domenica 7 maggio 2023
Tu sei altare, Agnello e Sacerdote eterno
Distruggiamo l'albero con il suo frutto, sterminiamolo dalla terra
dei viventi;affinché
il suo nome non sia più ricordato(Geremia 11:19)
La chiesa è vuota, una struttura neogotica che mi separa dal fragore
di voci e motori, una pausa da un’aria nervosa forgiata nel vetro e
nel metallo.Il rosso lume m’indica la tua presenza, o mio Gesù, fratello
silente, frammento di vita in un pane segregato.Respiro inpigliato in un’invisibile rete d’incenso; flebili
stille di luce schiariscono le penombre d’altari votivi, tingendo
d’un vago vermiglio sculture di Te e tua Madre mostranti Sacri
Cuori sanguinanti e aperti a fedeli sempre più rari.Controcorrente al flusso statistico che implacabile segna la fine di
un rigoglioso cristianesimo della partecipazione, cado in ginocchio
davanti all’oro del tabernacolo e ti adoro disattendendo a
qualsiasi estetica d’un nuovo corso ecclesiastico.E ti chiedo perdono per tutte quelle volte che non mi sono preso cura
di te, rifiutandomi d’incontrarti dove tu sei Altare, Vittima e
Sacerdote.
E scavando tra le ossa del mio petto, Pater dopo Pater, Ave dopo Ave,
rinvengo misere vanaglorie ustionate da un dolore affine a una
perdita, raramente adombrate da una frenata gioia, un abbozzo di fiore dal vuoto del mio sterile centro, al ritrovarti amico malgrado quello
che sono e quello che avrei potuto essere.
♱ servo inutile♱
BRANO 3
Raccolta di musiche pubblicata nel 1611 del compositore Carlo Gesualdo per l’Ufficio delle Tenebre della Settimana Santa
Venosa,
piccolo borgo lucano, annovera tra i suoi illustri figli il grande
poeta latino Orazio Flacco e uno dei più grandi e misteriosi
compositori del tardo rinascimento italiano, il principe Carlo
Gesualdo. (Si consiglia caldamente la visione del film Gesualdo:
morte per cinque voci di Werner Herzog)Della
sua produzione sacra colpisce lo straordinario intreccio delle voci,
capaci di raggiungere vette di contemplazione mistica che raramente
la scrittura musicale ha saputo realizzare con tale grado di purezza
e intensità, preservando la preziosa chiarezza e il rispetto del
testo sacro.Le
atmosfere terse della controriforma e la ricerca di polifonie che non
appagassero un mero virtuosismo compositivo e interpretativo,
imponeva agli autori, del periodo, di seguire il modello del
Palestrina e del principio “ut verba intellegantur”, per
cui, i canti, avrebbero dovuto “ricordare la passione ed essere
comprensibili”.Il
Gesualdo seppe mirabilmente coniugare tensione armonica, l’uso
audace e sperimentale della dissonanza, pur tuttavia, senza mai
cadere in qualsiasi lenocinio. L’ispirazione mistica profonda e
personale ne fanno uno degli autori più importanti dell’epoca.Tra
le sue opere sacre più famose da ricordare: la Missa Sancti
Spiritus, la Missa in Coena Dominis oltre ai mottetti e ai
responsori per la Settimana Santa.
Marcusፒenor
Nella notte oscura... mi parli
Sveglio in questa notte, t’ invoco in me o Dio delle
cose visibili e invisibili.Lo desidero, bramo
il silenzio, e mi vergogno della mia codardia a servirti con
gioia, rinunciando a un me stesso triste e desolato.Rivolgendo il pensiero alle preghiere, alle suppliche, alle lodi dei coraggiosi
nella fede, di chi confessa la tua grandezza nella finitudine umana,
sento la necessità d’ imitare l’ineffabile bellezza della Croce
come fanno i tuoi umili e deboli cavalieri, senz’armi e senza titoli, che t'offrono fedeltà, si offrono e soffrono per te in mezzo alle
sciagure, alle orribili condizioni umane, nel centro della dilaniata, confusa e solitaria, monotona quotidianità, o nell’ estreme periferie di questo impero
del male che ottenebra corpi, menti e anime, ma che, come Tu hai
promesso, non prevarrà.Accendo la flebile
luce di un cero dal profondo del nulla, e ti grido senza emettere
voce, faccia a terra: “Dimmi, mio Signore, che senso ha tutto questo!”.
E dal silenzio mi
rispondi che Cristo è la vita disvelata nei recessi d’ognuno, non
un occulto senso di essa da ricercare con foga e disperazione.
♱ servo inutile♱
sabato 6 maggio 2023
Farsi il segno di Croce e pregare
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
chiesa e le porte degli inferi non prevarranno
contro di essa(Mat
16-18)
Nonostante
la pervicace, infiltrante e meticolosa operazione di avvelenamento
spirituale, condotta con
sulfurea ispirazione, somministrando omeopatiche dosi quotidiane di
dottrine contrarie allo spirito,
al giusto e al bene, il Paraclito compie quotidianamente tangibili ed
evidenti miracoli e grazie.
Piccoli gesti di carità e fratellanza, una buona parola, un gesto o
una carezza; fiammelle vive di
amore cristiano che scaldano il freddo contemporaneo imbevuto di
competizione, solitudine, merito,
tutti paradigmi utilitaristici neo malthusiani; un crocifisso
trionfante nel tempio laico e ateo della
cosiddetta scienza ad indicare eternamente l’unica Via.
Una
sacra edicola con una splendida Madonna col bambino, fiori freschi
tutti i giorni ed una candela. Impossibile non fermarsi, segnare la
croce e pregare.
Una sacra edicola con una splendida Madonna col bambino, fiori freschi tutti i giorni ed una candela. Impossibile non fermarsi, segnare la croce e pregare.
Marcusፒenor
venerdì 5 maggio 2023
BRANO 2
Crucifixus – da “Credo” RV 592
Il Credo RV 592 viene composto presumibilmente intorno al 1720. Composto da dodici movimenti, ognuno dei quali corrisponde a una parte del Credo; come per il meno noto RV 591 si tratta di composizioni riscoperte e rivalutate nel corso del XX secolo, riscuotendo crescente interesse tra il pubblico e gli interpreti.
Marcusፒenor
BRANO 1
Cum Dederit – da “Nisi Dominus” RV 608
Il Nisi Dominus RV 608 è un mottetto sacro per voce solista e basso continuo composto intorno al 1717. Il titolo “Nisi Dominus” tratto dal Salmo 126 significa “Se il Signore non avrà edificato la casa”.
Il mottetto è composto da nove movimenti, ognuno dei quali corrisponde ad una parte del salmo. Il “Prete rosso” (Vivaldi) fa ricorso a raffinati strumenti retorici tratti dalla cosiddetta pratica della “teoria degli affetti” rappresentando magistralmente le immagini del testo sacro.
Marcusፒenor
Lo spirito ne esce ristorato
Nulla adunque deve occorrere nel tempio che turbi o anche solo diminuisca la pietà e la devozione dei fedeli
(Motu proprio "Tra le sollecitudini" del Sommo Pontefice San Pio X sulla musica sacra)
Nella palpabile emozione che la liturgia - nella sua immensa grazia - conferisce al fedele, si alzano le splendide e devote voci di alcuni giovani che intonano brani tratti dall'antiphonarius cento (corpus originario della raccolta di canti e testi liturgici mirabilmente redatto da San Gregorio Magno), alternati a pagine di Vivaldi quali il “Crucifixus” dal Credo RV 592 e il “cum dederit” dal Nisi Dominus RV 608.
Nella piccola chiesa di San Simeon in Venezia, le magnifiche pagine musicali contrappuntano le vibranti preghiere del celebrante. L'esecuzione dei giovani musicisti è commovente; corretta per la prassi filologica e profondamente sentita, finalizzata all'offerta di umili servitori che celebrano la gloria e le maestà dell'Altissimo.
Nulla di autoreferenziale vi è in quei giovani cristiani; nulla che ponga l'abilità tecnica protagonista e proterva, come accade talvolta a chi pratica in arte.
Lo spirito ne esce ristorato e gratificato per la cura e la devozione con cui sono state pensate ed eseguite quelle pagine.
Marcusፒenor
giovedì 4 maggio 2023
EVA vs MARIA
Per mezzo di Eva la morte, la vita per mezzo di Maria(S.Ireneo)
Il frutto proibito
non cessa di esser gustato e forse nessuno si è mai sentito in colpa
per questo.
Mmmmmm… la sua
polpa ha denocciolato i corpi delle proprie anime; la raffinatezza
con cui viene presentato ai miliardi di commensali che dall’inizio
dei tempi se ne vollero saziare al banchetto della disobbedienza incivile,
dell’assoluta libertà dai precetti divini, ha assunto forme
gourmet deliziose. Descrizioni chef stellate l'osannano in un tripudio favoloso gastrodemonico, in declinazioni
frugivore, anticarnivore preterintenzionali da fine dei tempi per
global warming, quando
i quattro cavalieri di Masterchef
decreteranno il giudizio sublinguale e
polvere alla polvere d’insetti sarà.Eve con
miniquadrupedi al guinzaglio già risorgono in anticipo sul terminale
evento, addentando fantapomi disneyani.Cloni di Biancaneve
imbrociate, causa gravitazionale slittamento progressivo dei
lineamenti, restano capaci di immortalare le loro labbra su
fotocamere e spezzarle con sorrisetti macumba, secondo i breefing
sull’estetica commerciale di multinazionali gender
reindirizzate.E il maschio, uno
storpio Adamo asessuato, s’accovaccia sul cemento all’ombra di falsi glutei,
d'uteri soli e sterili, sbavoso destinatario di torsoli street food,
un gradino sotto, nella scala evolutiva, a ipercoccolati chihuahua.
♱ servo inutile♱
Incapaci di parlare con Dio e con l’uomo
Io so che il mio Redentore vive, e che alla fine si leverà sulla polvere. E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio
(Giobbe 19:25–26)
Incapaci
di parlare con Dio e con l’uomo,
come seppe fare mirabilmente il Santo d’Aquino, la
prospettiva “umana” finisce col prendere il sopravvento, la
partita si gioca sul piano del definito che ignora, volutamente o per
disabitudine, il piano spirituale.Sant’Agostino
separò nettamente la civitas
umana da quella divina, mettendoci in guardia nel non perdere di
vista la via maestra rischiando di trascinarci sul terreno pietroso e
polveroso della mondanità e del piccolo cabotaggio.Laddove
vediamo solo male scorgiamo le braccia della croce, la legge eterna
inscritta nei cuori, trasmessa di generazione in generazione a
guardia dell’uomo, creato e amato dal Signore e posto in posizione
privilegiata tra le sue creature, ma non per questo in diritto di
farsi egli stesso dio.All’opposto,
l’ottimismo panglossiano delle “magnifiche sorti progressive”
esala afrori sulfurei di atmosfere illuministe, ingozzandosi di
effimeri trionfi della volontà di potenza. Con la ragione posso
dominare il mondo, fino a trasformarlo per sanare la ferita della
“caduta” gnostica, dove identifichiamo facilmente teosofie,
radicalismi, ambientalismi, animalismi, con tutto il corredo di guru,
maître à penser, counselor e pseudo “competenti” di ogni risma.
Marcusፒenor
martedì 2 maggio 2023
La modernità esige un prezzo da pagare
Beato
è l’uomo che ripone in Dio la sua speranza, che non s’unisce ai
superbi, ai litigiosi, amanti della menzogna(Ps
40 – 5)
La
modernità esige un prezzo da pagare,
il nuovo ordine lo fa intendere senza giri di parole, non ci sono più
pasti gratis. Nello stesso tempo, l’uomo contemporaneo è sospeso
tra il pessimismo nichilista di stampo nietzschiano in salsa “the
end of history and the last man”
e l’ottimismo newagiano dal vago sentore teurgico e
tecno-misticheggiante.
Sembriamo
aver dimenticato la via della Croce, la parola veritativa che
trascende la misera prospettiva umana e consente all’anima di
accedere all’orizzonte dell’eterno.
L’uomo
moderno è troppo affaccendato a litigare virtualmente, tentando di
confutare grafici, studi, teorie ed esegesi geopolitiche. Tutto si
consuma in rabberciate patetiche minacce e battute a caratteri
limitati; secoli di pensiero, di immensi mistici e di cattedrali
teologiche masticate in liti da cortile, finalizzate ad affermare il
proprio ego ipertrofico, nonché un supposto primato conoscitivo
foriero di prestigio e del diritto di ultima e definitiva parola.
Anche
i più raffinati e colti cadono nell’esiziale errore; il pendolo
oscilla: pessimismo cosmico e ottimismo gnostico, per un attimo
fugace, ma
per
nulla illusorio, il peso passa attraverso la via della verità.
Marcusፒenor
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