domenica 30 aprile 2023

Con la Legge, senza la Legge

 

Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati
con la legge. Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio,
ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati.

(Ro 2 – 12, 13)

La giustizia non è di questa terra; la celebrazione della raison illuministica e del positivismo comtiano ha illuso l'uomo di poter determinare il corso degli eventi, di dominare la natura, di godere del privilegio di stabilire il vero dal certo.
Tribunali che scoppiano, invasi da contenziosi che avrebbero la pretesa di fare giustizia, per poi trovarsi di fronte al limite, al meno peggio, a ciò che più assomiglia al giusto, se non di cadere in macroscopiche e ferali mostruosità giuridiche.
Dall'altra parte il diritto naturale, che non ha bisogno di enciclopedie, di norme o interminabili processi dialettici volti alla ricerca spasmodica dell'aufhebung hegeliana.
Diritto naturale declinato nell'accezione di legge eterna, nella sua lapalissiana chiarezza che non necessita di esegesi o chiavi di lettura.
La legge eterna, scolpita nelle tavole con la potenza del logos divino, oltrepassa il feticismo della nuda vita da preservare ad ogni costo (anche se poi si finisce col cedere alle lusinghe della bella morte) è volta alla salvezza dell'anima destinata, quella sì, alla vita eterna.
Persa la prospettiva trascendente, ci si ritrova dispersi e disperati nella mondanità, privati del soffio mistico, si finisce avvitati in una caduta senza fine e senza alcun paracadute.
L'ordine proteso verso il bene percorre e precorre il tempo, oltrepassa, librandosi alto, le ideologie e i fanatismi terreni preparando, hic et nunc, lo spirito alla vera vita dove tutto trova il giusto, il compimento e il ristoro. 
Risultato di tale tracotanza: un profluvio di leggi, norme, codici, ordinanze che si contraddicono, accavallandosi scompostamente una sull'altra.

                                                          Marcusenor

Povero o ricco, sazio o affamato


 Ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza.

(Filippesi 4, 12)


In grate ingrate ci siamo reclusi, credendo alla nostra misera volontà d’essere e d’esserci, posseduta da un’ egolatria svergognata, vittima d' un indicibile stupro sterile.
Da quando venimmo al mondo, eravamo in vendita a prezzo di saldo.
Riscattati con il Sangue dell'Agnello, imbottiti di benessere da 100 euro l’ora, trattati da operatori olistici in yogananda attesa dello strisciare plastico delle nostre carte di credito, abbiamo pensato che fosse tutto merito nostro, delle nostre banali consolazioni schiumate dentro un liscio contorno  jacuzzi: svilite taomachie ying-yang dal friggere di effluvi in bollicine ghiacciate, sorseggiate in una spa… ventosa, incensata, insensata ipertrofia di noi stessi.

♱ servo inutile♱

Corona di spine

 


Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo (…)

(Mt 27, 28)


Siamo forgiatori di corone di spine, artigiani consumati dall’empietà.
Abbiamo fondato, ab initio, consorterie di aguzzini, maldicenti, bulletti sfrontati con i deboli, pusillanimi con i forti.
Il gallo canta il rinvio, in data da stabilirsi, di un martirio per demoni meschini... negare, negare sempre.
Un cambio di casacca è sempre d’obbligo se si vuol ricevere vitto e alloggio.
Una leccatina a deretani sbiancati da candeggina, non si nega a nessuno, e non per questo si smette di adorarsi in selfies, conteggiando il sali e scendi statistico di likes e followers sulla scala per l'infermità mentale.
La Passione, per i giullari sotto contratto nella società dello spettacolo, altro non fu che un atto carnascialesco, una pagliacciata, sottopiede di un blasfemo Mistero Buffo innalzato a Nobel, al limite, meritoria di un Razzie Award.

♱ servo inutile♱

sabato 29 aprile 2023

Sepolcri




Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra.

(Salmo 141,3)


Ditaracnidi zampettano fino al limite dei caratteri, consentito.
Recinzioni semantiche imbrigliano la foga della scorrettezza politica.
I neo-censori si fanno ingiustizia da sé, cinguettano catechesi furiose, sproloquiano di libertà incatenandosi a un destino di boria e presunzione.
Le mani di noi internauti sono divenute cuore e bocca, nessun sigillo le frena; sono sepolcri da cui esala afrore di decomposizione autoreferenziale.


♱ servo inutile♱

Ciechi e sordi




Non si sazia l'occhio di guardare né mai l'orecchio è sazio di udire
(Qo 1,8)

Esibizione e voyeurismo si alternano in un rimandarsi d' immagini di bipedi indaffarati con il nulla proteiforme, connesso all'imbecillità digitale, per intercessione d' inevitabili protesi touch offerte dalla tecnocrazia dominante.
Per r-esistere alla vacuità che si profila in fondo al baratro delle vanità e sfidare i propri limiti assumendo stupefacenti multicolor, ci si riprogramma  supereroi d'accatto, auto-ingannandosi sulle mire del Potere aggregato in lunghissime cordate di schiavi webinardipendenti, che concede semilibertà ebeti per tentare di salvarsi dal non senso dell'esistere.
L'Invidioso, rovesciato dal suo trono, caduto si aggira famelico in cerca di orgoglio e delle sue più insulse manifestazioni arcobaleno.
La Vita, e non il suo senso, s'incarnò per noi e in noi.
Rifiutandola per infantile disobbedienza,  invitiamo, ai nostri rave party storpiati da degenerate sincopi algoritmiche, una Morte rifatta e strafatta, così genderglamour  e pink d'apparirci un'incestuosa sorella rovescio di una casta immagine francescana.   

♱ servo inutile♱
 

venerdì 28 aprile 2023

Misericordia o giustizia?




Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? 
(Lc 18,8) 
 
C’era un Dio fattosi uomo che si sedeva a tavola con peccatori, prostitute, strozzini, ladri, avari, malati in spirito e nel corpo… la feccia della società. Che alle nostre abbuffate non si presenti tale apportatore di riconciliazione, perché ci guasterebbe la digestione e rattristerebbe la compagnia di falsi amici gastronauti e gastrouniti da una sequela di piatti postati su instagram! Nella gigantesca discarica di Manila un uomo pianta il Santissimo Sacramento in mezzo all’immondizia, al putridume, al tanfo, dinanzi agli ultimi tra gli ultimi, per lo più bambini, che di quegli avanzi puzzolenti, non certo ecosostenibili, che cadono dalle mense di sconosciuti, si saziano… Lasciate che i bambini vengano a me (…) (Lc 18,16-17) 
È un sacerdote che si dice impotente nell’affrontare tale miseria e sostiene ch’ Egli ama stare proprio in quell’inferno terreno, preziosissimo Corpo e Sangue, non certo Signore delle mosche, ma Servo dei servi, Schiavo di schiavi, Vivo tra morti viventi.

♱ servo inutile♱

giovedì 27 aprile 2023

Perse rotte nella notte

 


CHI SEGUE ME NON CAMMINA NELLE TENEBRE

(Gv 8,12)

C’è stato un tempo in cui, per distruggere l’anima attraverso esercizi di semantica intellettuale, si fece un’inutile opera di decostruzione, sostituzione della dimensione spirituale con la divisione tragica e astratta, dall’antico teatro greco estratta con forcipe ebraico, di conscio e subconscio.
Oggi, nell’era delle macchine quasi autonome, degli involucri di plastica privi di coscienza che si aggirano su desolati tappeti d’asfalto, quella struttura soverchiante brame mistiche, orientamenti all’ineffabile silenzio divino, è una fatamorgana galleggiante sul deserto informe che si è installato nella neurochimica cerebrale di soggetti acefali, storpiati da continui aggiornamenti somatolaici, egoinsostenibili, volti alla derubricazione di un mondo di fede, suppliche, pentimenti, miracoli e grazie, ad epitaffio scrostato sul Santo Sepolcro.
Quando l’uomo sarà definitivamente negato dall’incontrastata ascesa dell’ologramma, solo allora risorgerà la creatura amata senza fine dal Creatore; accadrà per incanto che un’edera ignea si arrampicherà da un falso vuoto sulle suture opache del freddo universo e avverrà che il calore di cuori di carne e sangue, rimpiazzati per secoli da esangui pompe al titanio, che già colmarono indegnamente la differenza tra pietra e striatura muscolare, divamperà in stelle tra le costole.

♱ servo inutile♱


Vorrei... un Dio più sostenibile

                                                   Che cosa sono io senza di Te se non la guida di me stesso verso l’abisso. (S.Agostino - C...