giovedì 27 aprile 2023

Perse rotte nella notte

 


CHI SEGUE ME NON CAMMINA NELLE TENEBRE

(Gv 8,12)

C’è stato un tempo in cui, per distruggere l’anima attraverso esercizi di semantica intellettuale, si fece un’inutile opera di decostruzione, sostituzione della dimensione spirituale con la divisione tragica e astratta, dall’antico teatro greco estratta con forcipe ebraico, di conscio e subconscio.
Oggi, nell’era delle macchine quasi autonome, degli involucri di plastica privi di coscienza che si aggirano su desolati tappeti d’asfalto, quella struttura soverchiante brame mistiche, orientamenti all’ineffabile silenzio divino, è una fatamorgana galleggiante sul deserto informe che si è installato nella neurochimica cerebrale di soggetti acefali, storpiati da continui aggiornamenti somatolaici, egoinsostenibili, volti alla derubricazione di un mondo di fede, suppliche, pentimenti, miracoli e grazie, ad epitaffio scrostato sul Santo Sepolcro.
Quando l’uomo sarà definitivamente negato dall’incontrastata ascesa dell’ologramma, solo allora risorgerà la creatura amata senza fine dal Creatore; accadrà per incanto che un’edera ignea si arrampicherà da un falso vuoto sulle suture opache del freddo universo e avverrà che il calore di cuori di carne e sangue, rimpiazzati per secoli da esangui pompe al titanio, che già colmarono indegnamente la differenza tra pietra e striatura muscolare, divamperà in stelle tra le costole.

♱ servo inutile♱


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