sabato 29 luglio 2023

Lo tsunami placato da Gesù Eucaristia


                                         


E cadde dal cielo sugli uomini una grandine enorme, con chicchi del peso di circa un *talento; gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine; perché era un terribile flagello.
(Apocalisse 16,19)



Se oggi l'isola di Tumaco è ancora presente sulle carte nautiche e geografiche, lo si deve al miracolo eucaristico avvenuto sulle sue coste il 31 gennaio 1906.

martedì 25 luglio 2023

Come mosche intrappolate


                                                   
Perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore.
(Romani 14:8)


La fabbrica della morte non si ferma, destra e sinistra - nella peggiore tradizione della coincidenza degli opposti - partecipano alla necrofiliaca notte di Valpurga. Il Veneto della migliore sanità del paese si dimostra all'avanguardia nel triste primato del secondo caso di "omicidio" volontario approvato e legittimato dalle istituzioni che, anziché garantire dignità e assistenza, somministrano morte.
Lo psicopompo Cappato afferma che alla signora Gloria è "stata risparmiata una fine orribile". È inimmaginabile pensare ai tormenti di quella povera anima nelle ore e nei minuti che hanno preceduto la terribile pratica.
Cos'altro può e deve desiderare un morituro se non il conforto dell'estrema unzione, della confessione e dell' assoluzione dai peccati, preparando l'anima all'eterna unione con Dio?
L'orizzonte umano, dimentico della sfera trascendente, si fa piccolo e smarrito in una notte senza tempo, dove la sofferenza non trova né ragione né giustificazione. 
L'uomo terrorizzato dal dolore fisico decide così di vivere nel dolore dello spirito, fino a togliersi la vita.
L'orizzonte spirituale, totalmente cancellato dal quotidiano dell'uomo moderno, produce queste depravazioni e disperazioni.
Ringraziando il Signore, questi restano e resteranno rari casi di vittime sedotte dalle sirene delle magnifiche sorti progressive: mosche intrappolate nella ragnatela dell'ateismo e del salvarsi da sé. 
La legge eterna vive e l'ordine del bene trionfano, ogni giorno, nel cuore degli uomini di buona volontà cristianamente ispirati.

                                                     Marcusenor





giovedì 20 luglio 2023

A quando un Dio sintetico?

 

                                             



Le tempeste seguitano, le tenebre
aumentano, i timori non svaniscono, i diavoli assaltano, gli uomini flagellano con la lingua: di
dentro battaglie, di fuori timori e tenebre, stupidità, tedi e desolazioni…
(S. Paolo della Croce)

L’intelligenza artificiale avanza, progredisce nella sua emulazione dei grovigli neurosinaptici umani.
Gli schieramenti opposti, che l’occulto potere ha preparato anche per questo nuovo flagello, si affrontano per finta, servono agli scopi del marketing e dello spettacolo che non può arrestarsi.
I loro portabandiera, consapevoli o non, sono schiavi del Principe del mondo, odiatore spergiuro dei Figli di Dio, dei figli di Colei sulla quale e sui quali egli non ha potere alcuno.
A quando un Dio sintetico?
Non tarderà il parto dalle menti traviate dei transumani: gravidi encefali di un’ Atena antimariana, pagana idolatria professata davanti all’algoritmo supremo.
Come Ulisse si legò all’albero maestro, solo chi abbraccerà la Santa Croce e si turerà le orecchie ascoltando le proprie fedeli litanie interiori, rivolte a Maria e al Preziosissimo Sangue di suo Figlio, del quale Ella è Regina e Custode, vero atto e invocazione dall’infinito potere esorcistico, potrà superare indenne la tempesta apocalittica che si appresta ad ammantare di tenebra ogni bagliore di vita analogica non ancora consumata dal tradimento della nostra eterna Redenzione.
La dannazione è una libera scelta, una violazione di una relazione d’amore tra il Creatore e le sue creature, la trasformazione di un essere vivente, fatto a immagine e somiglianza della SS. Trinità, in un algido meccanico quantistico biocida.

♱ servo inutile♱


martedì 18 luglio 2023

Gnostica esalazione mefitica

                                                   

 

Tu amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi.
(Mc12, 31)

Il Padreterno ci mette in guardia su quanto sia difficile, ma altrettanto fondamentale, amare il nostro prossimo, tanto quanto siamo tenuti ad amare noi stessi.
Nella società dell'edonismo sfrenato e dell'egolatria narcisista, in realtà, si nascondono sulfurei e sinistri afflati di rifiuto e annichilimento della sfera umana.
Decenni di infiltrazioni gnostiche hanno creato atmosfere “catare” che alimentano deliranti eresie a sfondo pauperista e millenarista, fomentando opposti contrari e contraddittori, oscillanti tra odio per la specie umana ed esaltazione idolatrica della raison illuministica - che pretende di assolutizzarsi e dominare la natura - quale negazione della comunione tra Dio e l’anima, considerata monade imprigionata nella malvagità del corpo, che trova unica via d’uscita nel pansessualismo orgiastico o nell’impulso suicidario.
Gli ecofanatici invocano la decrescita felice, auspicano una natura senza l’uomo; gli apocalittici profetizzano catastrofi economico finanziarie che dovrebbero riportare l'umanità alla ritrovata compiutezza del pleroma.
Entrambi i fronti si ispirano e respirano dalla stessa aria, esalazione mefitica di quegli ambienti gnostici nemici giurati della Verità rivelata.
La lezione cristiana ci insegna ad aver cura e amore per noi stessi.
Attenzione! Non l'amore morboso e depravato per il corpo e per l’esistenza terrena costi quel che costi; bensì amore e cura per l’anima e per il corpo quali doni divini, da preservare dal peccato e dal male.
Ci insegna ad amare il prossimo, a pregare per il mondo e per l'umanità, riparando le offese e le bestemmie; a chiedere al Signore la grazia della fede e a invocare lo Spirito Santo affinché muova le buone opere, la carità, la compassione, l’ordine del bene e la vicinanza per chi vive nella sofferenza fisica e dello spirito.

                                                           Marcusenor


sabato 15 luglio 2023

Impuberi riflessi su pelosi scodinzolamenti

 

                                             

Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse
(Genesi 2,15)



Come si può vivere da cenobita marginale in questo secolo segnato dalle sue melliflue contraddizioni, solcato da rughe impertinenti pronte per essere stirate dal botox della fluidità di genere, dai neo usi e costumi nemmeno all’altezza delle vecchie imprecazioni da carrettiere?
Si può, al prezzo di rendersi solitari, antipatici, soggetti smarriti, abbandonati da tutti, perché privi di quei segni distintivi che fanno così branco e non persona.
Scambio due parole con una vecchia invalida di 92 anni.
“Ha visto quanti cani ci sono in giro? Li trattano come bambini e i bambini non li fanno più”.
La canuta signora è un testo di sociologia spiccia, basta saperlo sfogliare con un sorriso, un sedersi accanto, un lasciar perdere i soliti convenevoli biascicati tra secche labbra.
“Ha letto? I ragazzini sono più ignoranti di quanto non fossimo noi… Ma non dovevano imparare tutto il necessario da questo aggeggio?” e mi indica il cellulare che la solinga spera, squilli di care parole figliali.
Il calore di quest’estate, a tratti sventagliato da una corrente più mite da sud-est, è gelido per chi è solo… sembra artificio da previsioni meteo per turisti improvvisati.
Come sono tristi questi esemplari di un’ ornitologia migratoria che imperversa credendosi green e bio-chic devastando cielo, mare e terra tanto da far sembrare gli uccelli di Hitchcock dei passeri solitari leopardiani.
Svolazzano secondo i loro mutevoli desideri forgiati dai format che li hanno convinti sulla necessità impellente, indebita e indebitata di viaggiare per la globosfera al fine di riconoscersi ominidi australoapolidi, in ossequio al mercato pedosessuale e alla gastroesterofilia dilagante, sicuri di trovare la stessa serqua di centri commerciali, lo stesso odore di plastica, le stesse strisce di led a soffitto, la medesima logo-pedia commerciale, appena urge una vaga smania di rientro.
Mi congedo dalla nonagenaria che riprende la sua balbuzie pedonale assistita da un girello, ricordandomi quanto era meglio il suo tempo pur sfregiato dalla guerra.
Sì, caro Davide, gli empi prosperano a dispetto dei tuoi salmi, ma sono molto più imbecilli e bike-dotati dei malvagi e blasfemi antichi, cavalcatori di cammelli e asini.
Le tue invocazioni alla misericordia divina sono le uniche sopravvissute in quest’era di disimpegno cattolico, volto alla decostruzione di Dio, della liturgia e dell’intera impalcatura ecclesiastica.
Terribile cadere nella consolazione narcisista in mezzo ad un latrare disumano di soffocate invocazioni alla carità cristiana, sperando, illusi, in una gratuita assistenza sociale destinata a morire, seppellita da una programmata denatalità e devirilizzazione, sostituite da impuberi riflessi su pelosi scodinzolamenti.

♱ servo inutile♱

martedì 11 luglio 2023

Confraternite uccise dal comunitarismo postconciliare

 


perché se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro…
(Mt 18:20)


Nel tempo dominato dall'individualismo sfrenato, dalla competizione e dal darwinismo sociale emergono, sempre più forti, aristoteliche esigenze comunitarie, o meglio, il naturale e istintivo bisogno dell'uomo di sentirsi parte di una polis, intesa, come insegnava lo stagirita, quale insieme di etica, tradizioni, lingua, costumi, suoni, educazione e di tutto quel "sentirsi" parte di un'eredità comune.
Fino a qualche decennio fa, elemento fondante e denominatore comune fu rappresentato dalla fede cristiana e da tutto il trimillenario patrimonio culturale, teologico e filosofico che ha forgiato l'uomo occidentale.
È curioso osservare, come, nella stagione in cui si esaltano proprio quei valori incarnati dal cosiddetto "miliardo d'oro", costituiti proprio dall'etica cristiana, successivamente tradotti in diritto positivo, si smantellino pezzo per pezzo proprio quei principi, per l'appunto fondati sul profondo rispetto per l'uomo, parte essenziale della comunità spirituale.
Il comunitarismo odierno assume sempre più i patetici caratteri di esibizioni forzate dello stare bene insieme, costi quel che costi.
Dai riti laici dell'inno stonato durante le partite nazionali, fino al comunitarismo postconciliare composto di slogan, yoga della risata o preghiere motivazionali.
Il movimento "collettivista comunitarista” lo troviamo in ben noti ambiti cattolici: marce, giornate mondiali della gioventù, raduni scout; per non parlare delle congreghe para-settarie in stile Bose, comunione e liberazione o Taizé.
Aziende e parrocchie, su fronti apparentemente opposti, organizzano lanci col parapendio, percorsi psicoterapeutici o castagnate in Val Filzetta. 
Il mantra del "dovere" civico e del rispetto per il prossimo assume connotazioni sempre più grottesche, a fronte di un orizzonte dominato da ipertrofici ego narcisisti, esaltati e adorati dalle stolte moltitudini che adottano, quale unità di misura, il like, il numero di visualizzazioni e la popolarità della divinità di turno.


                                                         Marcusenor




domenica 9 luglio 2023

Sono un monarchico spirituale

 

                                             

Cristo senza la Croce non diventa che un tedioso precursore di democrazia, oppure un umanitario che abbia predicato la fratellanza senza lacrime.
(Ven. Mons. Fulton J. Sheen)


Sottomettermi a Dio, alla Corte Celeste, mi ristora, soprattutto se riconosco la mia colpa e non la imputo ai mali sociali che mi vorrebbero deresponsabilizzare.
Invocare l’intercessione benedetta delle anime del purgatorio, già sante in quanto destinate alla gloria dei cieli, mi mette al riparo dall’orgoglio, dalla presunzione di essere giustificato per ogni mia mancanza soltanto per un credo di facciata.
Comprendere fino alla radice della mia anima di essere indegno perchè appartenente a un’umanità inabissata in se stessa, e non adoratrice del suo Creatore, è l’unica via per me percorribile; una strada in contromano, la stessa che altri, meglio e ben prima di me, hanno imboccato dopo strabilianti inversioni a U, proprio sul ciglio della geenna.
Altri che mi hanno condotto per mano a separarmi dal branco di lupi per rientrare nel pacifico gregge condotto dal Buon Pastore.
Eppure da lupo pensavo di esser scaltro, avendo barattato un giorno da fiera contro cento giorni da pecora, non volendo riconoscere quel Gesù che visse solo giorni d’Agnello. 
È forse questa novella da “sconfitti” che Egli insegnò, la causa della conversione di migliaia di superuomini che, dediti all’assalto del cielo, sono miseramente precipitati nel fango da cui furono tratti alla vita, costretti dal loro libero arbitrio a scegliere tra la giustizia e la misericordia divina?   

♱ servo inutile♱


venerdì 7 luglio 2023

Cacofonie liturgiche

 




canterò con lo spirito, ma canterò anche con l’intelligenza…
(1 CO 14,15)

Per la sua ordinazione sacerdotale, un giovane seminarista chiede che durante il rito presbiteriale si accompagnino brani di Don Marco Frisina e altre composizioni presuntamente "tradizionaliste"; rifiuta la messa beat dei focolarini di "Generazione nuova" o altre composizioni ispirate dal rinnovamento spirituale, tanto da attirarsi critiche e qualche mal di pancia.
Si tratta dell’annosa questione della musica sacra in ambito liturgico, dal Concilio di Trento fino a San Pio X che con il motu proprio "Tra le sollecitudini" definì con meravigliosa chiarezza i confini di dette pratiche. Furono proprio i Padri tridentini ad affrontare le problematiche legate alla prassi polifonica con particolare attenzione al "cantus occultans literam, qualis est in figurata modulatione" (il canto che nasconde il testo, come avviene nel canto figurato) e la conseguente salvezza della polifonia - avvenuta secondo tradizione - grazie alla Missa Papae Marcelli di Giovanni Pierluigi da Palestrina. 
Come detto, Papa Sarto intervenne rilevando l'importanza della musica liturgica in quanto: "... la musica sacra deve per conseguenza possedere nel grado minore le qualità che sono proprie della liturgia"; il pontefice precisa ulteriormente che: "... deve essere santa, e quindi escludere ogni profanità".
In queste frasi appare chiaramente ciò che il Santo Padre riteneva pericoloso e fuorviante, prima di tutto per la liturgia, che non deve essere turbata da elementi distraenti e fuori contesto, identificando nel canto gregoriano tradizionale il "supremo modello di musica sacra" e all'opposto, nello stile teatrale, il meno acconcio ad accompagnare le funzioni del culto, per la sua: "…intima struttura, il ritmo e il cosiddetto convenzionalismo di tale stile non si piegano, se non malamente, alle esigenze della vera musica liturgica".
Da queste considerazioni è facile valutare ciò che è suonato oggi nelle chiese, sia per quanto attiene la conformità dei testi sia nell'utilizzo totalmente inopportuno di voci e strumenti. La tecnica compositiva, esemplare della struttura ritmica, melodica e armonica - oltre al timbro degli strumenti utilizzati - accompagna e sottolinea il significato del testo, esercitando nell'animo di chi ascolta una determinata impressione; testi e suoni che, ahinoi, tradiscono spiritualità generiche, ripetitive, buone per tutte le occasioni o in ogni caso svuotate della profonda e intima comunione cristiana esaltata dai canti ereditati dagli antichi padri, setacciati e inscritti nei preziosi codici liturgici, scevri da vuoti esibizionismi, volti esclusivamente a cantare la maestà del Verbo rivelato.

                                                          Marcusenor

giovedì 6 luglio 2023

Ma perché ti sei immolato per noi ingrati?

 

                                               

Nella storia, invano ho trovato qualcuno paragonabile a Gesù.
(Napoleone Bonaparte da Conversazioni sulla fede)


Inginocchiarsi e pregare l'Onnipotente è una sottomissione volontaria liberatrice da ogni forza centripeta rivolta verso il nostro centro di gravità impermanente o centrifuga verso cose ed esseri investiti dalle orribili proiezioni delle patologie della mente e dell''anima, a compensazione d'inceppati meccanismi etologici.
L'orgogliosa creatura si sottomette solo a se stessa e a idoli di ogni materia vivente e non vivente secondo il principio dell'avere e del non essere.
Sbraniamoci l'un l'altro per meglio gustare le viscere putride della nostra vita microbica, ma cerchiamo almeno di mostrarci inclusivi, eco-friendly, pet-friendly, di genere fluido ed empatici; basta che riusciamo a sottomettere tutto e tutti al nostro ego infantile smisurato, arrogante, presuntuoso, mitomane, destinato alla sicura estinzione cosmica, oppure, amiamoci l'un l'altro come Egli ci ama.  
Intanto immoliamoci, ehm!... incolonniamoci per le vacanze.

♱ servo inutile♱




 

lunedì 3 luglio 2023

Si può stra-fa-re

 

Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate
(Pietro 1, capitolo 3, 14)

Il primo corno della bestia apocalittica di questi ultimi tempi, sono le sulfuree tentazioni che mirano alla sostituzione del Verbo rivelato con pseudo mistiche, suadenti e accomodanti.
La scienza che s’impone quale new religion, ci vorrebbe garantire, ma solo per una manciata di fantamiliardari, l'immortalità del corpo svendendo l’anima a prezzo di saldo. 
Tutto è concesso di fronte alla prospettiva di qualche anno di vita terrena in più, ottenuto in cambio di schiavitù spirituale e devozione incondizionata al controllo farmaceutico delle sorti igienico-sanitarie del mondo, grazie al progressismo ottimista e alla volontà di potenza degli scienziati.
L'altro corno della bestia è proposto dalle nuove eresie del mondo calvinista, melliflue, empatiche e apparentemente ispirate dalle buone cause che finiscono col rivelarsi nella loro reale perniciosità.
Wokenismo, genderismo e ambientalismo sono tutte manifestazioni idolatriche della nuova catechesi pagana che si vuole imporre al mondo.
Un puritanesimo già subito, distopie affatto nuove d'un esaltato integralismo fanatico che non ammette alcun contraddittorio. 
Aspetto, che è facile riconoscere nel modo di porsi delle sette, e prodotto tipico di certi pentoloni culturali. 
L'obiettivo è insinuare, in quel che resta dell'uomo contemporaneo, la colpa di esistere e la condizione di essere in debito con chi ci concede il privilegio dell'occupazione del pubblico suolo. 
L'obolo da pagare è l'adesione totale alla causa, da dimostrare attraverso ritualità pagane cui ottemperare volenti o nolenti.
Novelle inquisizioni si consumano a danno di intellettuali, artisti o religiosi non allineati; i reietti sono oggetto di attacchi mediatici o giudiziari; penalizzati ed emarginati nelle loro attività professionali e ministeriali; colpiti dallo stigma di coloro che si professano paladini dei diritti a targhe alterne, ma tuttavia divinamente ispirati nel seguire la via eterna della Verità e dell'ordine del bene che troneggia nella sua possanza per omnia saecula saeculorum.

                                                      Marcusenor


Vorrei... un Dio più sostenibile

                                                   Che cosa sono io senza di Te se non la guida di me stesso verso l’abisso. (S.Agostino - C...