Tu
amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento
più grande di questi.(Mc12,
31)
Il
Padreterno ci mette in guardia su quanto sia difficile, ma
altrettanto fondamentale, amare il nostro prossimo, tanto quanto
siamo tenuti ad amare noi stessi.
Nella
società dell'edonismo sfrenato e dell'egolatria narcisista, in
realtà, si nascondono sulfurei e sinistri afflati di rifiuto e
annichilimento della sfera umana.
Decenni
di infiltrazioni gnostiche hanno creato atmosfere “catare” che
alimentano deliranti eresie a sfondo pauperista e millenarista,
fomentando
opposti
contrari e contraddittori, oscillanti tra odio per la specie umana ed
esaltazione idolatrica della raison
illuministica - che pretende di assolutizzarsi e dominare la natura -
quale
negazione della comunione tra Dio e l’anima, considerata monade
imprigionata nella malvagità del corpo, che trova unica via d’uscita
nel pansessualismo orgiastico o nell’impulso suicidario.
Gli
ecofanatici invocano la decrescita felice, auspicano una natura senza
l’uomo; gli apocalittici profetizzano catastrofi economico
finanziarie che dovrebbero riportare l'umanità alla ritrovata
compiutezza del pleroma.
Entrambi
i fronti si ispirano e respirano dalla stessa aria, esalazione
mefitica di
quegli ambienti gnostici nemici giurati della Verità rivelata.
La
lezione cristiana ci insegna ad aver cura e amore per noi stessi.
Attenzione!
Non
l'amore morboso e depravato per il corpo e per l’esistenza terrena
costi quel che costi; bensì amore e cura per l’anima e per il
corpo quali doni divini, da preservare dal peccato e dal male.
Ci
insegna ad amare
il prossimo, a
pregare
per il mondo e per l'umanità, riparando le offese e le bestemmie; a
chiedere
al Signore la grazia della fede e a
invocare
lo Spirito Santo affinché muova le buone opere, la carità, la
compassione, l’ordine del bene e la vicinanza per chi vive nella
sofferenza fisica e dello spirito.
Marcusፒenor
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