sabato 15 luglio 2023

Impuberi riflessi su pelosi scodinzolamenti

 

                                             

Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse
(Genesi 2,15)



Come si può vivere da cenobita marginale in questo secolo segnato dalle sue melliflue contraddizioni, solcato da rughe impertinenti pronte per essere stirate dal botox della fluidità di genere, dai neo usi e costumi nemmeno all’altezza delle vecchie imprecazioni da carrettiere?
Si può, al prezzo di rendersi solitari, antipatici, soggetti smarriti, abbandonati da tutti, perché privi di quei segni distintivi che fanno così branco e non persona.
Scambio due parole con una vecchia invalida di 92 anni.
“Ha visto quanti cani ci sono in giro? Li trattano come bambini e i bambini non li fanno più”.
La canuta signora è un testo di sociologia spiccia, basta saperlo sfogliare con un sorriso, un sedersi accanto, un lasciar perdere i soliti convenevoli biascicati tra secche labbra.
“Ha letto? I ragazzini sono più ignoranti di quanto non fossimo noi… Ma non dovevano imparare tutto il necessario da questo aggeggio?” e mi indica il cellulare che la solinga spera, squilli di care parole figliali.
Il calore di quest’estate, a tratti sventagliato da una corrente più mite da sud-est, è gelido per chi è solo… sembra artificio da previsioni meteo per turisti improvvisati.
Come sono tristi questi esemplari di un’ ornitologia migratoria che imperversa credendosi green e bio-chic devastando cielo, mare e terra tanto da far sembrare gli uccelli di Hitchcock dei passeri solitari leopardiani.
Svolazzano secondo i loro mutevoli desideri forgiati dai format che li hanno convinti sulla necessità impellente, indebita e indebitata di viaggiare per la globosfera al fine di riconoscersi ominidi australoapolidi, in ossequio al mercato pedosessuale e alla gastroesterofilia dilagante, sicuri di trovare la stessa serqua di centri commerciali, lo stesso odore di plastica, le stesse strisce di led a soffitto, la medesima logo-pedia commerciale, appena urge una vaga smania di rientro.
Mi congedo dalla nonagenaria che riprende la sua balbuzie pedonale assistita da un girello, ricordandomi quanto era meglio il suo tempo pur sfregiato dalla guerra.
Sì, caro Davide, gli empi prosperano a dispetto dei tuoi salmi, ma sono molto più imbecilli e bike-dotati dei malvagi e blasfemi antichi, cavalcatori di cammelli e asini.
Le tue invocazioni alla misericordia divina sono le uniche sopravvissute in quest’era di disimpegno cattolico, volto alla decostruzione di Dio, della liturgia e dell’intera impalcatura ecclesiastica.
Terribile cadere nella consolazione narcisista in mezzo ad un latrare disumano di soffocate invocazioni alla carità cristiana, sperando, illusi, in una gratuita assistenza sociale destinata a morire, seppellita da una programmata denatalità e devirilizzazione, sostituite da impuberi riflessi su pelosi scodinzolamenti.

♱ servo inutile♱

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