martedì 2 maggio 2023

La modernità esige un prezzo da pagare

 



Beato è l’uomo che ripone in Dio la sua speranza, che non s’unisce ai superbi, ai litigiosi, amanti della menzogna
(Ps 40 – 5)

La modernità esige un prezzo da pagare, il nuovo ordine lo fa intendere senza giri di parole, non ci sono più pasti gratis. Nello stesso tempo, l’uomo contemporaneo è sospeso tra il pessimismo nichilista di stampo nietzschiano in salsa “the end of history and the last man” e l’ottimismo newagiano dal vago sentore teurgico e tecno-misticheggiante.
Sembriamo aver dimenticato la via della Croce, la parola veritativa che trascende la misera prospettiva umana e consente all’anima di accedere all’orizzonte dell’eterno.
L’uomo moderno è troppo affaccendato a litigare virtualmente, tentando di confutare grafici, studi, teorie ed esegesi geopolitiche. Tutto si consuma in rabberciate patetiche minacce e battute a caratteri limitati; secoli di pensiero, di immensi mistici e di cattedrali teologiche masticate in liti da cortile, finalizzate ad affermare il proprio ego ipertrofico, nonché un supposto primato conoscitivo foriero di prestigio e del diritto di ultima e definitiva parola.
Anche i più raffinati e colti cadono nell’esiziale errore; il pendolo oscilla: pessimismo cosmico e ottimismo gnostico, per un attimo fugace, ma per nulla illusorio, il peso passa attraverso la via della verità.
                                                                  

                                                           Marcusenor

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