Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra.
(Salmo 141,3)
Ditaracnidi
zampettano fino al limite dei caratteri, consentito.
Recinzioni
semantiche imbrigliano la foga della scorrettezza politica.
I neo-censori si
fanno ingiustizia da sé, cinguettano catechesi furiose, sproloquiano di
libertà incatenandosi a un destino di boria e presunzione.
Le mani di noi internauti sono
divenute cuore e bocca, nessun sigillo le frena; sono sepolcri da cui
esala afrore di decomposizione autoreferenziale.
♱ servo inutile♱
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