GESÙ CRISTO
PORTATORE
DELL'ACQUA VIVA
Interessante
come il Pontificio consiglio della cultura abbia profuso tante energie
in uno studio così approfondito e completo su di un movimento che,
ai più, pare appartenere a una ristretta cerchia di seguaci
fricchettoni fuori di testa.
Si
potrebbe interpretare questo scritto come la presa di coscienza della
pericolosità e pervasività di questo fenomeno; di quanto questi
messaggi siano entrati nella testa e nel linguaggio del mondo -
anche cattolico - proprio per il suo essere proteiforme.
Certo,
tutto suona ancora più strano in una stagione dove il pontefice
regnante pare ispirarsi proprio ai principi e alle dottrine
denunciate in queste pagine, quanto meno nel culto idolatrico della
madre terra e in una rilettura personale e discutibile del deposito
della fede.
In
fondo non scopriamo nulla di nuovo: un secolo fa, il Santo Padre San
Pio X nella sua Pascendi ravvisava, negli approcci modernisti,
proprio la matrice gnostica che inneggiava alla prisca teologia e
alla teosofia.
Interessante
il punto 2.5 di questo studio: la creazione ad arte di un "mondo
duro e spietato" al fine di infiltrare con maggiore efficacia
dottrine accoglienti, ottimistiche, consolatorie, egolatriche e
autoassolutorie.
A
mio modesto parere atteggiamenti "ambigui" da parte di
autorità ecclesiastiche deboli, genera aperture e sottovalutazioni
estremamente pericolose. Questo studio è certamente un segnale
importante e mi pare vada - grazie al cielo - nella giusta direzione;
come viene descritto al paragrafo 6.2, la rete di centri pastorali,
culturali e spirituali rappresenta un argine fondamentale a derive
figlie di ignoranza, ingenuità e, “Ahinoi”!, talvolta, sulfuree
ispirazioni.
Marcusፒenor
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