venerdì 5 settembre 2025

Un supposto bene nel didietro

 


Occorre vivere e per vivere bene, senza troppi intoppi, per se stesso o per la famiglia, ci vuole un bel patentino, una licenza speciale, un intruppamento nelle fila di un esercito che faccia testuggine intorno, una falange di opliti votati al bene democratico supremo. 

E il bene, si sa, sta solo e sempre da una parte delle trincee nella guerra contro il male assoluto.

La professione di fede marziale buonista si esplica in pochi e salienti punti:

1) Essere anti-fascista, non necessariamente anti-comunista anzi, se non lo sei, meglio perchè l'ANPI ti vede e una Bella, ciao! val bene un 1° Maggio arcobaleno.

2) Essere anti-patriarcale e quindi femminista con appoggio smisurato alle lobby genderfluid e da loro condizionati politicamente perchè omotransfobici mai!

3) Essere anti-cristiano, anti-tradizionalista ma filo islamico per non cadere nel reato di islamofobia ben più grave di quello di omotransfobia che nel mondo arabo-islamico non trova applicazione.

4) Per il punto di cui sopra, di conseguenza, essere pro-palestinese, anti-sionista e anti-americano, ma non anti-semita (sic!).

5) Odiare sempre e comunque l'avversario politico ovvero chiunque non professi questa fede nel bene democratico supremo.

6) Vivere nella contraddizione, ad esempio considerare lo stupro e il femminicidio reati gravissimi e ignobili, un unicum penale, solo se compiuti da maschi etero e bianchi e non da afroislamici,  ma giammai rinunciare ad essere libero di imporre agli altri con sarcasmo, violenza fisica e verbale, giudiziale e terroristica la propria visione demo-progressista perfetta.

7) Proteggere i propri "amici" fino a quando non iniziano a ragionare con la propria testa rifiutando di essere ideologicamente plagiati. Poi, etichettarli come fascisti senza se e senza ma. Sempre valido il vecchio motto: o con me o contro di me.

8) Sempre pronti a difendere libertà di parola e pensiero con censura, atti vandalici, distorsioni elettorali, spionaggio social, ricatti politici ed economici e guerre su commissione.

 A ben vedere, per vivere dignitosamente in un mondo di merda che puzza tutto intorno a noi, un atto di conformismo ebete come questo è più semplice del Credo cattolico. Purtroppo anche la Chiesa professa più questa fede demobonista inattaccabile che non la propria. 

Ergo, per tirare a campare senza troppi scossoni, non capendo ma adeguandosi, meglio tacere, omertosi dietro gli scaffali della COOP, dietro il morso ad un panino al Festival dell'Unità, dietro l'Eucarestia, dietro a una qualunque tastiera connessa ad ogni battaglia virtuale per il supposto bene, talmente supposto che prima o poi, anche il più fedele alla linea si ritroverà nel suo didietro.



 

mercoledì 3 settembre 2025

Statalismo dispotico e distopico



Lo Stato, nella sua definizione idolatrica, entra in tutti gli ambiti del privato, dall'educazione dei figli (obbligo scolastico a partire dai tre anni di età), al trasferimento dei risparmi di genitori e nonni magari necessari per l'acquisto di una casa, per far fronte a qualche spesa imprevista o semplicemente come legittimo regalo che deve essere attenzionato e giustificato al panottico dell'agenzia delle entrate, oppure dalla quantità e qualità di munnezza "prodotta" dal suddito contemporaneo (perfino minacciato dagli zelanti controllori della differenziata ortodossa con tanto di salate ammende e pubblico ludibrio) fino ad arrivare agli estremi drammatici di determinare - tramite i sacerdoti laici della pubblica funzione - il termine della vita di un essere umano, come per la data di scadenza di uno yogurt, decidendo obtorto collo quando una vita può essere definita "degna".

Lo Stato come entità spirituale, hegelianamente parlando il famoso "dio che fa il suo ingresso nel mondo" risultato di un sedicente e capzioso processo razionale diventa pura "statolatria" ovvero una sorta di misticismo civile da celebrare come un idolo e al quale immolare sacrifici rituali.

In fondo, in nome del bene comune tutto diventa lecito e legittimo, anche il "sacrificio del cervo sacro" - se questo comporta il ripristino del corso degli eventi - attraverso la somministrazione gentilmente offerta dalla scienza di una pozione di cicuta indiscutibilmente sicura ed efficace.

A questo proposito vale la pena citare alcuni dei mirabili passi della Rerum Novarum, luminosa ed ispirata enciclica di S.S. Leone XIII: "...l'uomo sotto la legge eterna e la provvidenza universale di Dio, è provvidenza a sé stesso"; più avanti leggiamo:"...la famiglia, ha dunque, per la scelta e l'uso dei mezzi necessari alla sua conservazione e alla sua legittima indipendenza, diritti almeno uguali a quelli della società civile"  infine il Santo Padre Gioacchino Pecci ammonisce:"è dunque errore grande e dannoso volere che lo Stato possa intervenire a suo talento nel santuario della famiglia".

Osservazioni  e moniti sacrosanti che mettono in guardia dalla deriva egualitarista, materialista, impersonale e soffocante di uno statalismo sempre più simile a certa letteratura distopica - che sembrava ormai alle spalle condannato dalla storia - ma invece più vivo che mai e che, come un novello Proteo, ha la capacità di trasformarsi e trovare nuove forme di perverso adattamento.

                                                   Marcusenor

Vorrei... un Dio più sostenibile

                                                   Che cosa sono io senza di Te se non la guida di me stesso verso l’abisso. (S.Agostino - C...