lunedì 22 settembre 2025

Erika Kirk sarà la prima presidente donna americana... repubblicana.


 Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura.

(Giovanni 4, 35)

Alla commemorazione di Charlie Kirk questa donna ha parlato commossa, con il cuore spezzato ha detto cose che noi "cattolici", qui in Italia, dovremmo sentire ad ogni omelia, in ogni chiesa, contro ogni bestemmia, ogni falsità, ogni veleno che ammorba l'intera società.

Ma a noi ci toccano  i propal,  i difensori dell'anarchia sociale e un Leone XIV che fa l'equilibrista tra eresie teologiche e politiche, un po' Capo di Stato, un po' Vicario di Cristo, un po' salsa e un po' pesce, un tiepido... e sappiamo che fine faranno i tiepidi.

Come è scritto nel Vangelo: "Vi passeranno davanti...", donne come Erika, uomini come suo marito e tanti, tanti altri nascosti, sfrattati dall'informazione, purchè occhio non veda e orecchio non senta.

Perdonando pubblicamente l'omicida dell'uomo che sinceramente, cristianamente e con passione ama,  il padre dei loro bambini, il missionario politico e spirituale di un'America allo sfascio, questa donna coraggiosa ha implicitamente perdonato i persecutori della verità, della vita, di Cristo.

Questa donna ferita ma non uccisa, ha chiarito chi era Charlie: è stato e si è sentito senza nessuna mitomania religiosa, un salvatore umile a imitazione del più umile dei salvatori. 

E ha chiarito chi era lei per lui: una moglie innamorata che stava dalla sua parte, dalla parte di Cristo, di quell'uomo ucciso a 33 anni che ha perdonato tutto a tutti versando per noi, con un dolore indicibile, fino all'ultima goccia di sangue.

 

 

 

 


 

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