Fortunatamente, alla maschera funerea dell'immagine, la liturgia cattolica risponde con il bellissimo e tremendo incipit di Giovanni evangelista: "In principio era il verbo..."
Seguono parole non mie, questa volta, ma talmente attuali da ridurmi al silenzio, perchè meglio non potrei dire, ma tacere di quest'anno orrorifico che se n'è andato e riprendere alle 00:01 dell' 1 gennaio 2026 a bofonchiare tra me e me assurdità, astrazioni e frustrazioni, su quello peggiore che verrà.
"C’è sempre un momento nella storia degli uomini in cui la difesa della propria tradizione culturale vuol significare che tutto ciò che è accaduto non è stato vano, che il tormento, la gioia, l’odio, l’amore folle e smisurato per affermare la realtà di una passione continua a vivere e ad avere un senso. Ma quando, guardando indietro, si pensa di appartenere ad una tradizione non più recuperabile, ci si persuade che il destino non dà nessuna spiegazione e nemmeno l’ombra di una motivazione su ciò che è stato, allora la ricostruzione di u n ’identità perduta e dimenticata diventa impossibile e rimane soltanto l’angoscia dello sradicamento, la desolazione e la solitudine vissute come incubo quotidiano."
(dall' introduzione, curata da S. Zecchi al Tramonto dell'Occidente di O.Spengler)
Prosit!
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