Si masturbano in pubblica via senza pudore; si fanno di crack davanti ai ragazzini all'uscita delle scuole con le pipette pagate dai contribuenti per proteggere i tossici, non certo gli spacciatori; se ne vanno in giro muniti di machete o coltellacci da 20 cm per intimidire, stuprare, attaccare i bianchi stanchi della loro esistenza fatta di paga-consuma-crepa.
Ormai, ci odiamo reciprocamente, ma loro lo manifestano perchè gli è concesso dallo Stato e noi, per ora, imbavagliati dagli stessi permissivi adulatori della pelle nera, ci limitiamo al solito ipocrita fraseggio socialmente corretto: "Non siamo razzisti, ma...", sorretto dal pensiero nascosto che, a breve, sarà processato come in Inghilterra si arresta e si processa chi prega Cristo o la sua SS. Madre silenziosamente davanti a una clinica abortista della Planned Parenthood o fuori da una moschea.
Si cucinano gatti e cani agli angoli sudici delle nostre città degradate dallo sperpero della cosa pubblica. Si accampano tra stazioni ferroviarie, docs abbandonati da un'era industriale che non ritornerà più e giardinetti lasciati all'incuria.
La loro merda e il loro piscio, molte volte, non passa per le condotte fognarie, come quelle dei nostri cani che hanno sostituito i bambini nei passeggini.
Il submondo sale in superficie, a spese nostre, per la gioia sbavante dei socialoidi da talk-show che si riempiono le tasche contro il popolo e la nazione che odiano, mentre il nostro mondo, con tutti i suoi schifosi difetti e i pochi pregi tatuati nella vetusta educazione civica dei vecchi che sovrastano in numero i nascituri, affonda nell'immondizia sociale, in quella non differenziata e irrecuperabile, in attesa che "qualcuno" faccia "qualcosa" ma, per carità, che non sia fascista.
La nostra paura, che non è percezione distorta della realtà come i soliti accoglioni arcobaleno vogliono farci credere, è la reazione più naturale e fondata contro la marea nera che monta dall'abisso africano spalancato sull'Europa.
Un abisso che si abbatte sui nostri centri storici, sulle nostre periferie, fino ai recessi provinciali, che produce incessantemente vite da sbarco, molte di queste segnate da follia omicida e strumentalizzate dai poteri occulti che stanno guidando la politica dell'Occidente verso il controllo più totalitario che l'umanità abbia mai vissuto, facendoci fare la fine della rana ghiacciata, l'antitesi di quella bollita, frizzata in istantanee continue, archiviate dall'onniveggenza spietata delle future sorveglianze IA
Sotto gli strali dei buonisti d'accatto, sotto i feroci e imbecilli colpi delle guerriglie urbane sostenute da una virilità straniera sostituta della nostra che noi abbiamo liberamente seppellito per ricatto femminista, wokista, siamo tragicamente sbattuti fuori dalla nostra storia, dalla nostra terra ereditata dal sangue versato inutilmente da chi ci ha preceduto.
Il nostro esodo, alla fine del nostro mondo imbelle, irenista fino alle estreme conseguenze dell'occupazione straniera, sarà accompagnato dal canto del muezzin che non intonerà di certo... "Bella, ciao!"
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