Chi sono i veri nemici dell'occidente? A cosa aspirano i dissolutori dell'antico ordine, i volonterosi carnefici della legge naturale, del dritto che non è e non sarà mai il rovescio?
Un quotidiano veneto titola a caratteri cubitali:
"NONNO INSULTA RAGAZZINO DI COLORE A SCUOLA DAVANTI AL NIPOTINO!!!".
Come sempre accade, la realtà, se non totalmente plasmata nella logica dello storytelling, è quanto meno artatamente deformata a favore dello spirito mefistofelico che aleggia inquietante in questo scorcio di secolo.
Ciò che si vuole intendere con questo conato da fogliettanti di bassa lega è il disgustoso tentativo di far passare la solita calunnia dell'inveterato razzismo incistato nella nostra società; in questo caso l'accusa colpisce la categoria dei nonni, rei di essere forse gli ultimi renitenti ad abbracciare le dottrine woke, black live matter e il melting pot tanto cari agli apprendisti stregoni dell'editing etnoantropologico.
E' chiaro il nauseabondo tentativo di demonizzare una precisa categoria sociale, senza neppure prendersi la briga di approfondire il fatto, sentire tutte le campane e magari, nel dubbio, sospendere giudizi che pare non vedessero l'ora di proclamare come definitivi.
L'operazione è subdola, raffinata, sottilmente perversa e non va sottovalutata - grave errore sottovalutare il "nemico" - certamente ispirata dal sopra citato spirito che ricordiamo essere "parte di quella possanza che eternamente vuole il male" ma suo malgrado si trova eternamente ad operare per il bene.
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