In vacanza... ovviamente.
L'Italia è una Repubblica fondata sui cognati
(Mauro Coruzzi)
In vacanza... ovviamente.
L'Italia è una Repubblica fondata sui cognati
(Mauro Coruzzi)
Chi sono i veri nemici dell'occidente? A cosa aspirano i dissolutori dell'antico ordine, i volonterosi carnefici della legge naturale, del dritto che non è e non sarà mai il rovescio?
Un quotidiano veneto titola a caratteri cubitali:
"NONNO INSULTA RAGAZZINO DI COLORE A SCUOLA DAVANTI AL NIPOTINO!!!".
Come sempre accade, la realtà, se non totalmente plasmata nella logica dello storytelling, è quanto meno artatamente deformata a favore dello spirito mefistofelico che aleggia inquietante in questo scorcio di secolo.
Ciò che si vuole intendere con questo conato da fogliettanti di bassa lega è il disgustoso tentativo di far passare la solita calunnia dell'inveterato razzismo incistato nella nostra società; in questo caso l'accusa colpisce la categoria dei nonni, rei di essere forse gli ultimi renitenti ad abbracciare le dottrine woke, black live matter e il melting pot tanto cari agli apprendisti stregoni dell'editing etnoantropologico.
E' chiaro il nauseabondo tentativo di demonizzare una precisa categoria sociale, senza neppure prendersi la briga di approfondire il fatto, sentire tutte le campane e magari, nel dubbio, sospendere giudizi che pare non vedessero l'ora di proclamare come definitivi.
L'operazione è subdola, raffinata, sottilmente perversa e non va sottovalutata - grave errore sottovalutare il "nemico" - certamente ispirata dal sopra citato spirito che ricordiamo essere "parte di quella possanza che eternamente vuole il male" ma suo malgrado si trova eternamente ad operare per il bene.
Non solo si è interrotto il "sapere", sia quello manuale che quello intellettuale, che entro mezzo secolo non si trasmetterà più, si è spezzato l'individuo che doveva essere per "natura" indivisibile, trasformandolo in un blob ontologico, in un accumulo compulsivo di app.
♱servoinutile♱
Ecco, l'uomo è diventato come un dio che ha la conoscenza di tutto. Ora bisogna proibirgli di raggiungere anche l'albero della vita: non ne mangerà e così non vivrà per sempre.
Una lunga lista di ominicchi e femminicchie ai vertici della società finge di aver chiuso i conti con sorella morte.
Nulla di nuovo, certo, tutto già detto e scritto, ma la tentazione di essere eterni o immaginare imperi che si perpetueranno almeno per mille anni, non cessa malgrado le sonore legnate che la storia ha inflitto alla superbia umana.
Quei continui aggiustamenti di tiro di cui ci ha parlato in era covid Gotti Tedeschi, correzioni di rotta delle élites atte a sfoltire l'umanità, sono partorite dalle menti malate di chi si crede detentore dei mezzi tecnologici per eternarsi, immaginandosi facente parte di una casta di supereroi da fumetto.
Il sogno di trasferire memoria e coscienza da un corpo all'altro, o da uno biologico ad uno sintetico, non si realizzerà, perché esiste, nei recessi del DNA, un tempo denominato spazzatura, ora riconosciuto come lo scrigno supersegreto delle funzioni criptate dalla vita, una serie indecifrabile di proteine, forse milioni di blocchi di sicurezza, a difesa dell'albero della vita.
♱servoinutile♱
Si parlava sempre meno, quasi un rabbercio di strangolamenti gutturali annegati in devastanti suonerie,
in sommerse vibrazioni tra le patte e i tasconi.
Non era modernità, progresso, prometeico traguardo di ladri di gas naturale.
Nemmeno si poteva definire la fine del linguaggio costruito secondo analisi del discorso, tanto improvvisa giunse dalle steppe siderali del nichilismo acefalo, narcisista, ignorante e sufficientemente goffo e contorsionista d’avvinghiarsi, ofide attentatore dell'esofago, a cinture di pantaloni e di automobili a basse emissioni.
Il cucinare per vie deserte, brulicanti di umanoidi, si faceva cultura di masse ammassate nei sottofondi imperiali impregnati di vaneggiamenti pubblicitari, di aeriformi fritture miste, contaminazioni vegetali, carnali crudi tagli al sangue e minutaglie al vapore.
Mangiare, divertirsi, crepare in pace e in guerra bastava ad esprimere l’insondabile nelle budella, il contorno di anime impanate per una fagia illimitata al tritar di denti sotto vermiglie gengiviti e bombe al fosforo bianco.
Un irrefrenabile desiderio di uranio impoverito, di tramonto di civiltà, di festa continua malgrado il tracollo planetario, della stessa cromatura delle infezioni barbariche, non poteva esser meno disgustoso e indigesto di un mukbang, quanto virtualmente mefitico, deprivato di metafisico.
Un’aspersione di droni, missili ipersonici e metabisolfiti garantiva che le informazioni fossero vere e false contemporaneamente, per una sana e inconsapevole dissociazione cognitiva e gastroenterica.
Contro ogni previsione di antichi vati della fantascienza, contro ogni sensata profezia millenarista, non esistevano ancora trasmissioni di pensiero a distanza, di saperi ad oltranza, tanto meno di eredità tecnologiche atte a viaggiare a velocità superluminale, perché le generazioni precedenti avevano speso tutto, ma proprio tutto in algoritmi ludici, giocando e scommettendo su ogni sciocchezza che avesse un senso, un senso di nausea talmente profonda da garantire conati di vomito per un secolo in avanti.
Un futuro alle porte, secondo teorie dei giochi consolidate nei corridoi di atenei sterilizzati da ogni forma di virilità assortita, non c’era mai stato: in assenza della speranza, spirata nell’ultima rappresentazione ontologica dell’inesistente, desistere ed esistere si scambiarono di posto, e il risultato sconfinò in un’iperbolica cifra, un’incoerenza logica, un insistere di una frode antropologica e antropofagica tra il Big Bang e il Tik Tok: l’uomo.
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Con il passare degli anni s'inventano e producono beni e servizi per soddisfare un'imbecillità crescente, dilagante, inarrestabile.
Il processo non si ferma; produttori e mercanti, affamati di ricchezza, creano, assemblano e smerciano senza posa beni materiali e immateriali per assecondare la scemenza collettiva.
Il culmine della stupidità si raggiungerà solo quando si realizzerà la piena transizione dal logos all'assurdità, dall'assurdità alla completa inutilità.
A furia di produrre e consumare inutili idiozie, i capitalisti padroni e i servi clienti andranno incontro a uno stesso destino anche se finanziariamente asimmetrico: rincoglioniranno insieme.
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Come l'abito non fa il monaco.
Se un Papa non è il Vicario di Cristo, resta un capo di Stato o una popstar.
In tanti si chiedono cosa lega lo Spirito Santo al conclave: la disobbedienza umana alla volontà divina per libero arbitrio, volontà che esprime santi, non certo protagonisti dell'Isola dei famosi che potrebbe anche essere, per dimensioni e morale, la Città del Vaticano.
Sembra, comunque, che la scelta di questo quattordicesimo Leone senza criniera sia il tentativo degli alti prelati di eleggere un cappellano testimone silente della transizione dal mondo globalizzato a quello multipolare, in vece del defunto ciarlone ex cappellano del Word Economic Forum che non credeva all'inferno...
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P.S. La mozzetta sta a Leone XIV come la pochette a Conte.
Coloro che hanno occhi e vedono, orecchie e sentono, hanno capito benissimo che dal Papa all'ultimo dei pastori, ormai quasi privi di gregge, Cristo, la sua natura divina, il suo vangelo, sono in via di rottamazione.
Sembra che l'insegnamento della fede cattolica si basi, ormai, non solo sul vecchio detto del predicar bene e razzolar male, ma anche sul professare con maggior forza ciò in cui non si crede più.
Ma se il sacrificio dell'Agnello non è andato perduto e se il suo Corpo Mistico è la chiesa stessa, allora ne vedremo delle belle.
♱servoinutile♱
Che cosa sono io senza di Te se non la guida di me stesso verso l’abisso. (S.Agostino - C...