Ah, Robbè!... meglio l'impero romano, anzi, qualunque impero degli ultimi 5000 anni, di questo ermafrodita UEmpero.
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Ah, Robbè!... meglio l'impero romano, anzi, qualunque impero degli ultimi 5000 anni, di questo ermafrodita UEmpero.
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Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto e maldicenza con ogni malizia.
(Efesini 4, 31)
Le icone dell'intellighenzia dei tristi ultimi sessant'anni di storia ostentano il loro sapere imparaticcio, espressione dell'incultura post sessantottina, del sei politico, della scuola sindacalizzata apparato della sinistra nostalgica di un marxismo che non hanno mai compreso nella sua depravata essenza.
I "prof" e le vecchie cariatidi del cantautorato luetico - superati gli ottanta - in totale dissonanza cognitiva, si lanciano in pallide apologie della cultura occidentale, la stessa cultura vituperata fino a qualche anno fa. Blaterando di Socrate e di Shakespeare, dimenticano Cristo e le radici cristiane dell'Europa difesa in più occasioni dagli assalti della satanica fede islamica proprio sotto il vessillo del Redentore - se non fosse stato per quelle battaglie oggi le donne europee porterebbero il burqa.
Per non parlare dei Martiri cristiani tutt'oggi massacrati in Africa e in medio oriente nell'assordante silenzio delle "anime belle" vestali e coribanti dei valori dell'occidente.
Benedetto XVI fece sentire la sua voce quando i costituenti padri della neonata europa omisero di menzionare proprio le radici cristiane dell'unione - soppiantate dalla retorica laica, atea e social liberale - richiami purtroppo caduti nel vuoto, oltre ad investire il Santo Padre di critiche e attacchi anche da ambienti della stessa Chiesa di Roma.
Occorre tuttavia anche fare attenzione a non lasciarsi suggestionare dai corifei del cristianesimo steineriano ed evoliano, dottrine spurie imbevute di culti solari ed esoterismi rosacrociani oggi tanto di moda nelle cerchie governative al di qua e al di là dell'oceano e che nulla hanno a che vedere con l'unica e autentica fede paolina.
Fa specie e riempie di tristezza osservare la regressione culturale avvenuta in questo scorcio di secolo, la grossolanità del dibattito pubblico, la mediocrità intellettuale e teologica che permea ogni discorso travolgendo trasversalmente tutto e tutti a destra come a manca. Povertà mentale che si trasforma tragicamente in viscerali ed irrazionali fanatismi che schiumano livore, cattiveria, rabbia e l'inquietante sentore di desideri repressi di resa dei conti finale.
Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi.
Questa è la verità nuda e cruda, ed è la peggiore delle verità perché non ammette sogni, fantasticherie.
Ufologi, contattologi, occultisti di ogni tipo, lo sanno e sanno anche che la verità non paga, mentre il sogno, sì, rendendo più ricchi loro e più poveri coloro che circuiscono.
Lo sanno anche i servizi segreti, la NASA, i ristretti circoli di scienziati che condividono ricerche top secret sul passaggio inspiegabile e non riproducibile dall'inanimato alla cellula vivente; lo sanno le élites che controllano materie prime, energia e comunicazione, le stesse che hanno fondato una narrazione sostitutiva di Dio, una delle tante, apparentemente innocue, non imposta, infiltrata, che non conduce necessariamente alla decapitazione, se non creduta.
Lo sa pure Musk che pensa a una colonizzazione umana dalla Terra alle stelle e non in senso contrario.
Lo scandalo è riportare l'uomo al centro dell'universo.
L'orrore è acettare che noi, così imperfetti e contraddittori, così creativi e distruttori, siamo unici in una vastità gelida e ostile, puntinata di oggetti roventi, radianti e buchi neri famelici.
Scrivere di mondi sommersi, di antichissime civiltà disseminate nella galassia, i resti delle quali sono manufatti giganteschi emananti sinistre auree, è stato un pregevole esercizio consolatorio della nostra autocoscienza.
Credere di essere stati formati dal nulla eterno, è un delirio mitomane che ci configura inferiori ai creatori alieni inventati da menti pregne di immaginazione.
Accettare di essere il punto terminale di un processo creativo di ordine divino e non extraterrestre è una verità che non libera, vincola ed è forse questo il motivo che pone alla base dell'ateismo, l'anarchia e la Guida galattica per gli autostoppisti.
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L'impero che muore anela la guerra pur di sopravvivere; ossimoro tremendo che ricorda il pandemico "propter vitam vivendi perdere causas" quando era lecito rinunciare alla vita pur di preservare la stessa. Cambiano le narrazioni, tuttavia le logiche restano le stesse, l'occidente dei "diritti", laico e fieramente ateo si scopre ferocemente attaccato a conservare le proprie rendite di posizione, nel più stretto hic et nunc.
Alberto Sordi lo profetizzava già nel film dove la sua abilità di mercante d'armi era necessaria a sostenere il tenore di vita di una famiglia viziata e alquanto moralista.
La priorità per l'uomo occidentale è la sopravvivenza materiale costi quel che costi per poi in cortocircuito abbracciare le sirene della bella morte.
Viviamo tempi tristi. Restiamo attaccati alla Croce in questo periodo di quaresima, praticando penitenza e digiuno.
I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere.
(Sun Tsu)
Nel mondo avido e mercantile gli scrocconi tentano sempre di ricavarsi un posto al sole.
Ma il giorno dell'incasso arriva, la macchina del recupero crediti si muove, inesorabile, e ti chiede saldo più interessi: o paghi, o muori.
La lunga fila dei creditori sta per divorarsi quel che resta dell'Ucraina e nulla, nemmeno un atto militar-suicida del capetto in maglione verde, può arrestarla, perché ha assunto una spietata formazione ad ariete.
Anche chi soccorre lo scroccone, infischiandosene del boss a stelle e strisce, a sua volta esigerà un pronto contro termini in risorse terrestri, lacustri, fluviali e aeree.
Una muta latrante di cani sbava davanti all'osso spolpato dall'orso russo.
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Altro che "ama il prossimo tuo come te stesso".
Io sono giudice, avvocato, vittima e carnefice.
Questa è l'essenza del "vivere in società".
"Silenzio, o faccio sgombrare l'aula!".
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Che cosa sono io senza di Te se non la guida di me stesso verso l’abisso. (S.Agostino - C...