"Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri".
(Divina Commedia Inferno Canto V, 73-75)
Il Corriere del Veneto ci informa che: "(...) l'affettività sarà presto materia a scuola in memoria di Giulia Cecchettin". La società che vanta di essersi de-cristianizzata ora vuole insegnare i valori dell'amore per via laica e psicologica inventandosi pretese etiche che nel mondo moderno occidentale sono state soppresse in nome dell'individualismo sfrenato, del narcisismo egolatrico e della competitività.
Una modernità atea che fa corsi di morale assomiglia sempre più alle teocrazie materialiste di stampo marxista, con tutto il corredo di ritualità comunitariste che pretendono di rimpiazzare l'Eterno, il trascendente, la Verità rivelata.
Un occidente sempre più vittima di sé stesso e della sua foia morale. Tentativi patetici e fallimentari di scrollarsi di dosso il "peccato" originale dell'essere. Il veleno giudaico perfettamente rappresentato dall'askenazita Kafka. Un uomo che non trova redenzione, condannato in eterno a vagare come homo viator scacciato dall'Eden, che non ha mai trovato casa nel mondo creato e donato da Dio.
Persa la via della buona novella resta solo disperazione, morte spirituale, disorientamento e isolamento privo di qualsiasi forma di compassione e di amore autentico e profondo che proviene dal cuore ispirato dallo Spirito Santo.
Un amore che ama il prossimo, che ama i genitori, il coniuge, gli amici; un amore privo di utilitarismo, di opportunismo e di secondi fini. Amore che muove il nostro agire quotidiano, i rapporti e le relazioni affettive, lavorative e sociali così come ci è stato donato e trasmesso già duemila anni fa.
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