Secondo i difensori del pansessualismo e del multiverso identitario della persona, stanziatisi in Vaticano, è evidente che Dio non sia infallibile, ma che lo sia soltanto il Papa. Se un maschio si accorge in età prepubere di essere nel corpo sbagliato, qualcosa nel sacro dono della vita riconducibile per fede soltanto al Sommo Creatore, non ha funzionato. E se occorre la scienza dell'uomo per rimediare a un errore divino, Prometeo ha surclassato la divinità, battuta sul terreno della creazione.
Cosa implica l'esser figli e fratelli tutti di un Dio che sbaglia?
Che la perfezione non esiste, né in ambito terreno né trascendente. Un Dio perfetto, secondo vetusta teologia, non è il nuovo Dio riplasmato dai cattolici progressisti: fallace, difettoso, simile all'uomo e nemmeno agli angeli.
Ci ritroviamo al punto in cui si trovarono i greci che architettarono un pantheon di dei ricolmi soprattutto di vizi umani.
Potremmo forse confessare i nostri peccati a un Dio imperfetto che ci ha creati imperfetti?
Certo che no!
Potremmo incorporare in noi la carne e il sangue di un Dio imperfetto?
Categoricamente no!
Ecco farsi avanti la soluzione ovvia che rifiuta il peccato originale: una chiesa dell' uomo per l'uomo ad una dimensione, perché la via soprannaturale è definitivamente cassata.
♱servo inutile♱

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