martedì 19 dicembre 2023

Conflitti dagli esiti scontati





 Imparate da me che sono mite e umile di cuore
(Mt 11,29)

Io non so cosa significhi vincere, perché ho sempre perso.

Ma non per questo invidio chi vince: crocifisso al mio nulla non sfotto il Cristo pendente dalla croce alla mia destra. 

Tra sconosciuti perdenti mi perdo.

Una perdita a gocce, a brani, una preghiera continua fino allo scadere del tempo che mi è stato concesso per occupare il posto più vicino a quell'ultimo già occupato dal mio Signore, quando camminava da umano tra gli umani sulla terra.

Eppure è tutto un proliferare di conflitti dagli esiti scontati, giudicati, rivoltati e rivoltanti, per primeggiare, un germogliare di gramigna tra il grano, prossima alla mietitura angelica che annuncia e anticipa la parusia.

Dall'utero alla tomba è la curva delle ore; ci si affretta pensando di ritardare la fine e si sta fermi correndo verso l'abisso, cronometrandosi in una mediocre performance da podista dilettante, invece di meditare sul libro di Giobbe.

Vedo torme di insetti poco laboriosi sopravvivere malconci come me, spronati da macchine che producono macchine a uscire da una maledetta confort-zone, invece di rientrare nell'orrore di se stessi e farla finita con questa esistenza seriale, scomposta in foto, video e messaggi, com-postati in un contenitore virtuale dal contenuto vuoto e virale.

♱ servo inutile♱



 


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