Et
seguirà quelo che piague a sua divina bontà, la mi troverà pronta
a patir morte e altro flagello prontamente stando, quanto più posso
preparato in la sua grazia
Marcantonio
Bragadin
I
dati ufficiali e le esperienze che ognuno di noi verifica
quotidianamente non lasciano spazio a dubbi:
il fenomeno migratorio sta cambiando radicalmente la realtà delle
nostre città. Dapprima nelle periferie disagiate dei grandi centri
urbani, in seguito, inesorabilmente, nella provincia, nei piccoli
centri, fin nei quartieri residenziali dove
la percezione di insicurezza e la
paura
divengono
compagne abitudinarie.
Gesti
come prendere un treno, camminare in una via dopo una certa ora,
chiudere il negozio e tornare a casa, una volta normali e innocui,
oggi costituiscono motivo di apprensione per sé e per i propri cari.
Un
degrado che denuncia drammaticamente la nostra debolezza, fisica e
spirituale; ormai fiaccati da decenni di indolenza e ignavia non
abbiamo più l'energia per
difendere la nostra civiltà.
Stiamo
vivendo, inermi, un'autentica invasione di culture lontane e opposte
alla nostra, fondata su millenari principi civili e religiosi. Sì,
anche e soprattutto religiosi!
Affermare
che la religione cristiana, cattolica vanti un primato nel dettare
regole e norme educative, non solo dottrinali, è dai più
considerato anacronistico.
Questo
è un
processo di delegittimazione iniziato svuotando e svilendo la
dogmatica infallibilità papale in materia morale, finendo col
generare imbarazzo nel ritenere la Chiesa maestra in questi specifici
ambiti.
A
forza di relativizzare tutto, si finisce con l'essere niente,
contenitori vuoti, vittime sacrificali del politicamente corretto che
ha divorato la struttura portante della nostra società.
Il
"buonismo" diviene strumento sulfureo che, facendo leva sul
senso di colpa per
ciò che siamo o di ciò che ci è stato fatto credere di essere,
spazza via qualsiasi afflato di onore e di forza vitale.
La
perdita della fede equivale alla perdita di identità e del centro di
gravità assoluto, conducendo l'uomo contemporaneo in un folle
oscillare tra l'edonismo egolatrico e la colpa di esistere,
ahinoi! tragicamente privata di redenzione.
Marcusፒenor
Nessun commento:
Posta un commento