La fantascienza mi piace, la trovo affascinante e predittiva al limite del profetico, in modo speciale quando s'ispira alla Bibbia o ad altre potenti narrazioni mitologiche, come molti autori hanno ben compreso, prima che il woke-editing desse il peggio di sè.
Non è l'eroismo di tali voli dell'immaginazione umana che m'intriga, quanto la rappresentazione di mondi altri, anche solo promessi o la possibilità di destinazioni alternative a questa valle di lacrime.
In fondo, aspirare a qualcosa di meglio di una vita cyberpunk vissuta sotto cieli d'acciaio e pioggia acida, incastrata in una metafora transumana di relazioni mediate da macchine intelligenti prive di empatia, non è altro che rivolgere gli occhi al cielo al passaggio di una nave spaziale da crociera, che ti solletica le viscere e il sistema nervoso strafatto di droghe a buon mercato, proponendoti una dolce vacanza interminabile sulle lune antropizzate a scopo di relax, orbitanti intorno a un gigante gassoso simil-gioviano, ma non troppo caldo.
Ma, come I viaggiatori della sera del Simonetta, c'è sempre il rischio che una di quelle lune assomigli a Crematoria delle Cronache di Riddick e non all'Eden biblico, similitudine nefasta e rovente, accertata solo quando non è più possibile tornare indietro nel continuum spazio-temporale.
Le Litanie Lauretane si concludo chiedendo alla Santa Madre di Dio di pregare per noi e renderci degni delle promesse di Cristo.
Non è in discussione la veridicità del Regno dei Cieli dove vi saranno cose che mai occhio vide e mai orecchio udì, ma la nostra condizione spirituale per accedervi.
Il viaggio dell'anima dopo la morte sarà senza ritorno e la riunificazione con il corpo non potrà che avvenire prima di accedere alla gioia eterna o all'inestinguibile patimento infernale.
Due destinazioni per due modi di relazionarsi con Dio e gli uomini: umiltà e orgoglio; un quasi titolo per un romanzo di stile neoclassico mai scritto; una bozza vergata nell'aria, generata dai cromatismi pittorici di una campagna incendiata d'autunno, nell'Hampshire fantastico che accoglie un'oziosa passeggiata pomeridiana di un'anziana Jane Austen.
♱ servo inutile♱
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