martedì 6 giugno 2023

Ritorno da una famiglia della luce (primo giorno)

 





Mi feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava.
(Isaia 65,1)


Assetato di ascetismo interiore, varco un’antica porta tra rocce e geometrie d’eremo in cui si ordiranno per me, ricami di parole.
Dalle labbra di un vivace e preparato relatore, una trama organizzata di significative onde sonore ricade sulle mie difese, sul mio castello interiore.
Ho deciso di abbassare il ponte levatoio costringendomi a condividere, con ascoltatori sconosciuti, a volte interlocutori, in altri momenti invitati ad arrendersi allo Spirito Santo che aleggia dal piccolo lago di pianura ai boschi sull’altura, quest’ umile dimora che fu consacrata a lodi e silenzio.
In un tempo così terreno mi offro al mistero della preghiera integrale rivolta al cielo, frutto del dono della fede, effuso in forme e modi diversi così affini alle sculture di sabbia che le urla e i sussurri del vento strappano all’aridità del deserto, dove altri, prima di me, trovarono la fonte dell’adorazione perpetua al Dio dell’ immensità e delle piccole cose, il posto accanto a quell’ ultimo occupato dal Redentore del Mondo.
Cenobita marginale, io resisto inevitabilmente al rovesciarsi passivo, in me, d’insegnamenti elargiti per il mio bene e per quello di tutti gli astanti.
Acusmatico ribelle, ripeto incessantemente, tra mente e cuore, l’esicasmo della pietà incardinato nel grido del cieco di Gerico rivolto al Figlio di Davide.
E fu sera e fu mattina…

♱ servo inutile♱


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