Devo potere, devo vincere la nevrosi, l’amore, la disperazione.(Da “Ho scelto l’oppio” di Banine)
La mia anima era malata, il mio cuore straziato.Accadde a Natale, come accadde a Paul Claudel, ch’io mi commossi al
canto del Magnificat e ancora mi commuovo.Vi sono malinconiche compiacenze, il crogiolarsi nella lamentazione,
alle quali la carità paolina non è certo sorda, ma il mondo dei
coach della motivazione, sì.Si scelgono gli psicologi invece dei confessionali, perché sono
stati abbandonati, perché i confessori non sono all’altezza dei
loro antichi predecessori, perché il sacramento della
riconciliazione è gratis, e ciò che non costa nulla è meno
attendibile di una consulenza da 100 euro l’ora.Leggo il diario della conversione di Umm el-Banine Assadoulaeff,
stanca di vivere inglobata da se stessa, pronta ad innamorarsi
perdutamente di Cristo, ma non ancora del tutto sconfitta
dall’aridità sentimentale di un uomo che lei ha rivestito della
sua malata, femminile idolatria.Scegliere tra l’amore sacro e l’amor profano, è decidere di
rinnovare le promesse battesimali, così stoiche da indurre alla fuga
chiunque esalti la sfrenata concupiscenza sull’altare del proprio
sano egoismo.
Che male c’è? Satana sussurra.Infinitesime crepe ad ogni sperticata e immotivata lode ai pargoli
contemporanei, si divaricano in squarci profondi dell’anima,
permettendo al veleno del mondo, dall’adolescenza alla prosecuzione
indefinita della stessa, di penetrare in un abisso di melliflue
consolazioni terrene, corollari d’accidia a un impercettibile
disgusto per la vita.
♱ servo inutile♱
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