Il
fumo di Satana è penetrato all'interno della sfera intima della casa
e dell’esistenza, violando spazi e tempi sacri.
Siamo
importunati dalle
telefonate moleste di
miriadi di gestori del
cosiddetto libero mercato, da
messaggi
telefonici
a
qualsiasi ora.
Non
ultimo
lo smart
working, in
verità già al suo fine corsa post-pandemico,
che
agisce
sul senso di responsabilità (schiavitù)
nell’ottemperare alle richieste lavorative di domenica, a
Natale,
in
giorni di matrimonio
o funerale.
Un
disturbo continuo che impedisce la riflessione interiore e il dialogo
con il prossimo: siamo alla mercé di una marea crescente di
lutulenze e brusii di fondo.
I figli non appartengono più alla
famiglia.
L'esproprio
è avvenuto lentamente.
Silenziosamente
i giovani sono stati allontanati culturalmente dai genitori, dai
quali si vogliono legati solo da un mero vincolo di parassitismo
opportunistico.
Quarant'anni fa un ragazzino passava meno del
venticinque per cento della giornata fuori di casa. Anno dopo anno,
il mondo ha invaso più del sessanta per cento del tempo con attività
e compagnie totalmente estranee al nucleo famigliare e al conseguente
ethos, composto di abitudini, regole, orari e codici di
comportamento.
Finiti
i
pasti consumati insieme, le preghiere, lo studio in salotto sotto la
supervisione della madre, attenta a evitare distrazioni di sorta.
Terminato
il
gioco in cortile che
avveniva comunque in un ambiente "domestico" coerente con
le atmosfere famigliari, oggi
sostituito da torme di tiktoker
avidi di monetizzazione e visibilità virtuale
a
partire dai 10 anni d’età.
Anticipare
l'obbligo scolastico a tre anni - come auspicato dai corifei del new
brave world
– è
servito a
scardinare gli ultimi bastioni di un legame tradizionale e di un
rapporto paideutico con i propri genitori.
Il
mondo educherà adeguatamente allo spirito del tempo e
non vi saranno più resistenze o pericolosi orpelli, nè
retaggi familiaristici portatori di patriarcato e scorrettezze
wokiste.
La
famiglia costituisce il nucleo fondante della polis, della sua
unicità e identità, per tale
motivo
è considerata pericolosa e va sterilizzata.
Per
il nuovo demoniaco
corso
la madre è solo un'incubatrice, come
lo è la famiglia decapitata della figura ordinativa, protettiva del
padre,
utile solo a ottemperare al mero soddisfacimento di bisogni e
desideri, come
femminismo integrale da mezzo secolo sbraita,
e non più luogo di educazione e trasmissione di fede e appartenenza
culturale.
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