venerdì 2 giugno 2023

In equilibrio sull'abisso

 




Il silenzio e la solitudine non sono altro che il segno visibile e il mezzo prezioso di un’ascesi che intende annientare ogni “idolo” che pretende di essere adorato al posto di Dio.
(San Bruno fondatore dell’Ordine dei Certosini)


Mi si chiede sempre di me stesso, ovunque io vada, mi fermi, riparta, guardi, ascolti, gusti, tocchi, ovunque il mio pensiero si posi.
Questo ingombrante essere, esserci è fonte di disperazione, ma mi si vuol far credere sia l’unica  verità, l’unico regno, l’unica via di salvezza, il ricettacolo del relativo, della disobbedienza creativa.
Debbo credere d’essere la chiave di volta, il concio che si oppone alla naturale spinta verso il Creatore.
Satrapo di un territorio minuscolo, sono tentato di pensarmi monarca assoluto di un possedimento vuoto, riempito dall’inconsistenza della mia vanagloria.
I maestri dell’orgoglio mi istruiscono, mi vogliono convincere che io non sono la pietra di scarto, anzi, la quadratura perfetta del cerchio, il compasso che misura la mia esaltazione, la genetica di un'evoluzione atea, determinismo di un superuomo in equilibrio sull'abisso, il proprio abisso.
Ma al limitare di questo spazio formato dagli scaltri costruttori di egolatrie svetta il segno della redenzione che, per occhi accecati dall’amor proprio, dall’autostima, dalla motivazione a vivere senza un giusto motivo, è un invisibile ammonimento.
Cadute le cataratte abrase dalla saliva impastata nel fango dal mio Signore, posso affermare, prono, con le braccia aperte, accolto dal duro pavimento della penitenza: “Stat Crux dum volvitur orbis”… la Croce resta ferma mentre il mondo ruota.

♱ servo inutile♱


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