Oggi gli indegni di vivere sono quelli che sprecano troppe risorse sociali e naturali: ieri erano quelli che non potevano consumarle.
Sono parassiti da espiantare come i loro organi da offrire "liberamente" alla scienza in soccorso di bisognosi più degni di loro.
Siamo noi, questi parassiti, queste metastasi nel corpo morto dell'Occidente tenuto in animazione sospesa, perchè è da vivo che occorre svuotarlo della sua esistenza organica, genetica, storica, spirituale e mentale.
L'eutanasia che libera il mondo della nostra inutile presenza, è il nostro assenso a tutte quelle leggi che suffragano i nostri diritti di inclusione, di pluralismo falso, di egoismo latrante, di infantilismo reacalcitrante davanti ad ogni barlume di dovere, fatica e responsabilità, di libera scelta omicida e suicida.
I cicli di disinfestazione si susseguono rapidi, gli insetticidi vengono aggiornati, il più letale dei quali è l'odio di sè e delle proprie origini, ma esercitato con arroganza e mitomania, con spregio e stupidità oltre l'inimmaginabile da chi non è altro che un sottosviluppato insostenibile che si crede vero difensore della sostenibilità.
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