sabato 4 ottobre 2025

METAMORFOSI DISTOPICHE


Non c'è nulla di massonico in questa bandiera...


Dal 2020 abbiamo assistito ad un cambio di paradigma nel rapporto tra cittadino e il cosiddetto "sistema". In corrispondenza delle norme imposte per contenere il virus si è presentata una tendenza sconcertante ad assumere atteggiamenti sempre più volti verso una sorta di paternalismo e autoritarismo tali da determinare la trasformazione del cittadino in suddito.

I volonterosi "guardiani della rivoluzione" sono stati anche quelli premiati dalla divinità stato: farmacie, banche, assicurazioni e in generale tutti i detentori di piccole posizioni di potere che si sono sentiti legittimati e investiti ad un ruolo di controllori zelanti e autoritari su qualsiasi forma di "indisciplina" alle sacre norme imposte in forza di legge.

Mi spiego; fino a qualche tempo prima questi soggetti erano al servizio del "cliente" cittadino, il quale assicurava loro stipendio e sopravvivenza; poi, improvvisamente, lo Stato ha delegato a questi attori quell'esercizio di potere e di controllo che lo Stato stesso non è in grado di svolgere efficacemente. In cambio sono state concesse prebende, immunità attraverso scudi penali e fiscali, oltre a ghiotte occasioni per arricchirsi con cospicui extra profitti sfruttando "congiunture" particolarmente favorevoli.

L'occidente assomiglia sempre più ad una versione rivista e corretta delle vecchie repubbliche sovietiche o della leggendaria DDR dove l'esercizio del potere era affidato, più o meno segretamente, ad una parte della popolazione che controllava tutti gli altri.
Un modello sempre più distopico, perverso, sinistro, dove imperversa un'autentica ossessione per il controllo attraverso l'imposizione - per ogni frangente dell'esistenza - di divieti, permessi, patenti, regolamentazioni spesso o quasi sempre contraddittorie, assurde e deliranti.

Il cosiddetto "miliardo d'oro" (Borrell dixit) delle democrazie liberali, progredite e paladine dei diritti appare sempre più fragile e vulnerabile, vittima di sé stesso e delle sue paure; una civiltà che percepisce la debolezza spirituale tipica delle epoche da fine impero e di conseguenza reagisce scompostamente, arroccandosi in fanatismi e radicalismi ideologici che risultano inconsistenti se non patetici tentativi di darsi un senso, ormai perso nella storia degli ultimi settant'anni.

                                                  Marcusenor

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