Il desiderio di morte ha finalmente assunto il ruolo di guida dei governi radicati su questo grumo terracqueo rotante nell'infinità dell'universo.
Nessuno può ragionevomente pensare di salvarsi e poter divenire protagonista di un mondo post-apocalittico.
Il futuro oltre la devastazione nucleare non sarà mai un sequel di Mad Max.
Chi crede che possa esserlo, le stesse élites che l'hanno prodotto a Hollywood, ad esempio, è in preda a un delirio di onnipotenza non dissimile da quello che infettò le coscienze di altri folli che seminarono milioni di morti durante i loro brevi domini.
Chi pensa di sfangarla perchè immagina di colpire per primo, vivrà, se sopravviverà, in un' informe metanoia radioattiva talmente orribile, fredda, buia e disgregante da spingere i superstiti, in qualunque condizione si trovino, al suicidio.
In questi anni, da quando è cominciata la grande corsa all'utodistruzione finale dell'umanità, la certezza che una guerra nucleare non convenga a nessuno è divenuta polvere nel vento.
Molti studi di statistica applicati alla storia della violenza bellica, attestano che sia impossibile una guerra che possa sterminare più del 13% dell'umanità.
Questo è proprio il genere di certezze più facilmente smentibili dalla realtà, dalle tenebre che incombono.