Il nuovo potere targato silicon valley si nutre di iperstizioni, illusioni autoreferenziali, niente più delle alabarde spaziali o delle guarnigioni immaginarie mosse sulle cartine nel bunker della cancelleria.
Occorre illudersi e illudere di detenere il potere di cambiare o di salvare il mondo, che sarebbe a dire: chi ha aperto porte sull'abisso ora propone ricette lisergiche utili a dare il via ad un nuovo giro di giostra.
L'umanità va rassicurata; qualcuno sta provvedendo a noi, è tutto sotto controllo.
Fondamentale è non alzare lo sguardo, non fare troppe domande per non svelare che il re è nudo.
Si va avanti per supercazzole: "nuovi stati topologici della materia", "intelligenze artificiali capaci di leggere nella mente", "super robot dotati di scheletro e muscoli", oltre ai già noti miracolosi intrugli ribonucleici: venghino signori, venghino!
Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse tragica, se grattando la superficie non si intravedessero i drammatici segni di decomposizione avanzata del moderno.
Ma soprattutto se alla guida del pianeta non si affacciasse una generazione di fanatici distopisti che non nascondono la loro folle affiliazione ideologica. Sigle quali "tescreal" piuttosto che il "dark enlightenment" sono molto più che astratte farneticazioni da nerd o stravaganti pose di quattro ragazzotti ricchi e annoiati. Il salto di qualità del neo illuminismo tecnocratico è già realtà e con prepotenza sta spodestando la ormai ottocentesca nomenclatura che si illude di resistere, cianciando stancamente contro un avversario furioso ed esaltato.
Persino i vecchi arnesi francofortesi avevano intuito il pericolo che si sarebbe approssimato: "il terrore oggi si chiama tecnologia" chiosava Marcuse quasi settant'anni fa.
Ribadisco, non è la fantatecnologia che preoccupa, quanto l'aspetto inautentico che questo pensiero è ancora in grado di produrre, ovvero un rifiuto della realtà del mondo, dell'esistenza così com'è, con tutte le sue aporie e i suoi misteri.
Se l'umanità non sa a che santo votarsi, suggeriamo di ritornare ai Santi, quelli veri, alle loro vite esemplari, a volgere lo sguardo alla Croce con umiltà, anziché adorare falsi idoli, suggestioni ipnotiche e deliri di onnipotenza.