Il nemico ha tutto devastato nel tuo santuario.
I tuoi avversari hanno ruggito nel luogo delle tue assemblee;
vi hanno posto le loro insegne per emblemi.
Come chi agita in alto la scure nel folto d'un bosco,
con l'ascia e con il martello,
hanno spezzato tutte le sculture della tua casa.
Hanno appiccato il fuoco al tuo santuario,
hanno abbattuto e profanato la dimora del tuo nome.
Hanno detto in cuor loro: «Distruggiamo tutto!»
Hanno arso tutti i luoghi delle assemblee divine nel paese.
Noi non vediamo più nessun segno;
non c'è più profeta,
né chi tra noi sappia fino a quando...
La chiesa della nostra parrocchia è una struttura moderna, purtroppo costruita secondo i canoni post conciliari. I traumi del pandemonio - nonostante le fine delle restrizioni sanitarie - hanno proseguito nella loro satanica malizia. Le acquesantiere continuano a rimanere vuote, nei banchi d'ingresso campeggiano ancora gli avvisi sul distanziamento accanto ai sanificanti per le mani. I confessionali che sembrano cabine armadio tristemente abbandonati; nessun avviso sui giorni e orari disponibili per la confessione, pratica che ormai per la Chiesa attuale è sempre più desueta e trascurata. Il quadro a prima vista appare desolante in un qualsiasi pomeriggio di inizio autunno, tuttavia, la pace interiore e la gioia che si provano di fronte al Crocifisso ripagano incommensurabilmente dal velo di malinconia iniziale. La bella statua in legno della Vergine mi guarda amorevole. Si percepisce la fede e l'amore dell'artigiano che l'ha scolpita. Noi cristiani abbiamo bisogno di poco, che poi in quel poco c'è tutto ciò di cui abbiamo bisogno ed in quel poco troviamo il miracolo della fede in Cristo.
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