La pietra scartata dai costruttori è divenuta pietra d'angolo
(Salmo 117)
Il "Magnifico" ha fatto scuola, con il suo celebre motto inneggiante al "qui ed ora" ha edificato il palazzo di vetro della modernità materialista e mondana.
Gli dei dello spettacolo e del calcio, dall'alto delle loro torri eburnee di ricchezza e privilegi, in punto di morte motteggiano: "Godetevi la vita, con un sorriso sulle labbra, godetevi il bene più prezioso: esistere!"; tra tripudi di applausi se ne vanno con i loro funerali laici, il saluto al tramonto, le chiacchiere degli amici che festeggiano al ristorante, giusto per iniziare da subito nel seguire gli insegnamenti del De Cuius.
Rinuncianti alla fede, a costoro resta solo la consolazione di aver realizzato tutti i desideri della vita terrena, non essersi fatto mancare nulla, fama, potere e ammirazione. L'eternità appartiene solo al ricordo, non certo all'anima che verrà giudicata dal Padreterno.
Occorre dire che la città degli uomini è perfetta per i rentier privilegiati che godono di ottime posizioni, non a caso il Cristo è venuto ad annunciare la buona novella agli ultimi e per coloro che nella sofferenza sono chiamati al sacrificio per la salvezza eterna.
Quando ci chiediamo cosa manca in questa Chiesa, pensiamo ai grandi uomini di fede che instancabilmente con il loro esempio ci ricordano che la vita è un dono del Signore e per questo va rispettata e onorata in tutte le sue forme.
Altrimenti accogliamo l'acido aforismo di un realizzato che ora teme la morte, ma che prima diceva stoicamente: “L'unica che mi sento di escludere, è la foto di me stesso morto.” (Oliviero Toscani)
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