giovedì 27 giugno 2024

L'Occidente è un'infezione mortale




La sua casa è la via del soggiorno dei morti,
la strada che scende in grembo alla morte.
(Proverbi   7, 27)


Il cadavere dell'Occidente è stato lanciato con i suoi germi e parassiti oltre le staccionate, le mura, le leggi, la morale, la tradizione, il suolo e il sangue.

I pozzi sono stati inquinati e tutto acquisisce afrore di decomposizione.

Non c'è razza che ha contatto con la nostra verminosa devastazione fisica, mentale, spirituale ed etica, non soccomba.

L'Occidente è il vero buco nero che tutto inghiotte, il pasto nudo scaldato al microonde, l'affitto breve per soddisfare un'ingordigia di simulacri dopo un'imposta anoressia da privazione della realtà.

 ♱servo inutile♱


martedì 25 giugno 2024

Il potere dei senza potere


Il poco del giusto è cosa migliore
dell'abbondanza degli empi.
(Salmo 37, 16-17)

Pregare nella mia stanza, davanti al mio altare, con rispetto e umiltà, per amore di Gesù e sotto la protezione di tutta la Corte Celeste, è il potere di un senza potere.

Colloquiare interiormente con Lui e rigettare il male personale e morale, è il potere di un senza potere.

Agire come un morto al mondo mosso dalla Divina Volontà che sola ti rende vivo, è il potere di un senza potere.

Non avere nulla, non sperare nulla, non desiderare nulla, nemmeno la felicità in questa vita e farsi stelo verde che in un attimo appassisce aspirando solo ai beni spirituali, è il potere di un senza potere.

Al superuomo contrapporre l'ecce homo, è il potere di un senza potere.

                                                                          ♱servo inutile♱ 



domenica 23 giugno 2024

Accadimenti inquietanti richiedono spiegazioni illogiche




Il demonio semina zizzania, le recenti vicissitudini di cronaca nera, al di là delle solite strumentalizzazioni socio politiche, raccontano lo svolgersi di fatti inspiegabili razionalmente e secondo leggi di natura. Voli da cavalcavia e ponti, strane "amnesie" o malori che svaniscono attimi dopo gli accadimenti. Ripeto, vicende derubricate a mera cronaca, in questa disorientata epoca, totalmente preda di istinti e desideri, che non vuole volgere lo sguardo al cielo o agli inferi. 

La tragedia del bus precipitato dal cavalcavia sembra aver trovato "una" soluzione terrena; lo sterzo, sventolano trionfanti i periti. Il maledetto sterzo che si rompe in un rettilineo e il bus che precipita pressoché da fermo nell'unico punto dove era interrotta la barriera metallica, con autista constatato perfettamente lucido e in grado di frenare il mezzo. Tragiche fatalità sentenziano gli scienziati; inspiegabile l'usura abnorme di un mezzo con soli diciassettemila chilometri di strada, pur accertando la conformità dei materiali utilizzati nell'assemblaggio del veicolo. 

La giustizia degli uomini esige spiegazioni meccaniche, fisiche, deve giustificare fatti con l'ingiustificabile. Tutto pur di non ammettere la nostra limitata capacità di comprensione dei fenomeni. Comprensione tutta umana e incosciente delle lotte spirituali e anche fisiche che si combattono quotidianamente accanto alle nostre anime e ai nostri corpi (ricordiamo gli agoni notturni di San Pio da Pietralcina con il demonio nella piccola cella del convento di San Giovanni Rotondo). 

Espiazioni e castighi per noi inconcepibili e inspiegabili, accadimenti inquietanti che dovrebbero ricollocarci nella giusta gerarchia della creazione, ovvero creature privilegiate e definite, limitate nel deposito della conoscenza e nel potere di informare la materia. Tutto ciò ci viene ricordato nella potente immagine del Patriarca di Venezia accorso pochi minuti dopo lo schianto di Mestre a benedire con urgenza le povere anime. Gesto che, ricordiamolo, va molto al di là di mera formalità e soprattutto in questi miseri tempi atei, assume nella sua indifferibilità ancora più pregnanza spirituale.

                                                   Marcusenor 



 

Vorrei... un Dio più sostenibile

                                                   Che cosa sono io senza di Te se non la guida di me stesso verso l’abisso. (S.Agostino - C...