martedì 20 febbraio 2024

Il trionfo delle vanità


Toglierò dal loro corpo il cuore di pietra e metterò in loro un cuore di carne
(Ezechiele 36:26; 11:19)


Nel mondo dominato dalle immagini si impongono foto, pose, istantanee, ritratti che fissano il trionfo delle vanità.

Acconciature estrose e civettuole, dentature sgargianti impreziosite da ceramiche decorate di brillantini, origami e altre frivolezze utili solo a scacciare la noia che ammanta tutto e tutti.

La verità si trova nell'odore acre di urina e feci, nelle carni stanche, dimentiche dell'antico turgore e splendore, nel sangue e nelle piaghe. Un passaggio tra il "sic transit gloria mundi" e l'Ecclesiaste: "... vanitas vanitatum et omnia vanitas...".

Emanuele Severino tentò attraverso la logica stringente, coriacea ed inattaccabile, di origine aristotelica, di giustificare l'eterno attraverso una via umana. Alla fine della sua vita dovette arrendersi... la logica o per lui la scienza, non possono svelare il mistero del divenire. Il neoparmenideo non va confutato, semplicemente perché di fronte alla genesi e alla morte siamo indifesi e vulnerabili, e lo scudo della ragione - per quanto raffinata e sottile -  nulla può al cospetto di tanto mistero.

Un mistero bruciante e doloroso, di fronte al quale non abbiamo risposte, ma conforto che possiamo trovare solo ai piedi della Croce.

Può bastare un'Ave Maria e un Padre Nostro per salvare l'anima? Magari un Santo rosario strappato alle mille sciocchezze della quotidianità; oppure, qualche euro di elemosina apriranno le porte del regno dei Cieli?

I momenti passati ai piedi della Croce stridono tragicamente con la vita che scorre vacua e forse ineluttabile. 

In un bar, nel tavolino a fianco, si consuma un colloquio di lavoro: "Vuoi crescere all'interno dell' azienda... si deve essere molto precisi sulle grammature... ". Ecco, il peso di un hamburger dal quale forse dipende il costo di un'intera esistenza (sic!)...  E al di là della strada la vita vera nelle corsie di un ospedale: il monitor che scandisce il battito, la pressione, il circolo sanguigno. 

La morte attende paziente il momento, grattando le unghie sulla falce; tutto è sospeso nell'abbandono di qualsivoglia manifestazione di superba umana tracotanza.

                                                         Marcusenor  


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