Qual è lo spirito che ha animato i medici e i giudici che si sono occupati della piccola bambina inglese?
Vi è stata carità cristiana e pietas verso una creatura nata per portare una Croce immensamente pesante per il suo piccolo e gracile corpo?
Oppure ha prevalso la conosciuta logica utilitaristica della morale anglosassone che vede l'agire animato esclusivamente da ciò che produce vantaggi e benefici?
Sono domande alle quali non avremo risposta, rimane il dubbio tremendo, oltre all'inquietudine, di fronte ad una umanità che ha smarrito la via della Verità e oggi più che mai l'importanza vitale del messaggio evangelico.
La cura non é, e non può essere solo sopravvivenza dei corpi, destinati inevitabilmente alla corruzione della carne; la cura è soprattutto cura dell'anima, sia di chi soffre sia dei cari che assistono, talvolta afflitti dal senso di impotenza di fronte a forze più grandi di noi.
Il dolore ha afflitto nostro Signore Gesù Cristo nella prova più grande e la Santa Madre accompagnando il figlio dell' uomo sul Calvario... e questo dolore può trovare conforto solo se trasformato in offerta e sacrificio.
L'unica certezza è il miracolo della conversione e del battesimo che la famiglia, chiamata ad una prova tanto grande, ha sentito l'urgenza di santificare.
Questa è l'essenza della Salvezza e della Redenzione; ove non ci sono risposte umane possiamo solo rivolgerci al Padreterno e alla Beata Vergine che hanno accolto la piccola e innocente anima nel Regno dei Cieli.
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