Una giovane donna, una delle migliaia, esce per strada, al buio, dopo ore noiose, ricorsive, ore di necessaria attività lavorativa per sbarcare il lunario o sulla Luna. Potrebbe anche non aver fatto nulla di particolare, qualche svago, qualche occhiata alle vetrine, l'happy hour, e che ne possiamo sapere noi che guardiamo dall'altra parte di un device, dove quelle passano e iniziano a correre e a sbraitare con lo smartphone in mano: "AIUTATEMI!"?
Lei non si può filmare e un selfie è una perdita di tempo quando si tratta di fuggire da un africano infoiato che ti vuole violentare dietro un muro pisciato dai cani, mentre sbavanti omuncoli o femministe per se stesse, girano la faccia dall'altra parte, perchè il nero ha una cultura dello stupro da rispettare, da integrare nella fantasocietà democratica onninclusiva.
Nessuno la sente, nessuno la può salvare e se facciamo di una donna un fascio, tutte sarebbero zoccole, tutte sacrificabili.
Gli uomini non esistono, almeno in questo stivale sfondato, e se esistono, riprendono e sparano su instagram o tiktok la violenza sessuale, con sottofondo "Bella, ciao!", al netto di coloro che vorrebbero intervenire, ma temono di essere considerati patriarcali o di finire al gabbio per eccesso di legittima difesa.
Fortuna che ogni tanto, per le strade di Milano, di Roma e di qualche altro cesso urbano, passa un tassinaro che rischia la licenza, apre la portiera in corsa, carica l'urlante ragazza e se necessario s'infila pure in un controsenso come Bruce Willis che salva la Jovovich nel Quinto elemento su una Zara '87... No, quella la guidava il Marchetti, un tassinaro a Roma.
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