Il quotidiano " La Repubblica" interviene nella diatriba che ha coinvolto il ministero della salute e il comitato di esperti identificato con l'acronimo Nitag; tra le righe si disvela il vero volto e lo spirito che aleggia ormai dal 2020, pretestuosamente, prendendo le mosse dal pandemonio virale, spingendo ad estremizzazioni le diverse posizioni e sensibilità non solo in materia epistemologica ma anche nella visione del mondo presente e futuro.
I fogliettanti, eredi della buonanima Scalfari, sostengono che nella destra mondiale e italiana da Trump a Putin (sic!) fino alla Meloni "non è difficile scorgere un disegno antiscientifico"; non solo, la cosiddetta destra sovranista è portatrice di, udite udite: "affermare un individualismo portato all'estremo", financo il "rifiuto di contemplare il bene comune come orizzonte condiviso...e di coltivare scetticismo nei confronti di qualsiasi autorità (sic sic!!!) non sia sacralizzata dal voto e dal consenso del popolo".
Lasciamo perdere e ad altra occasione l'indagine sulle vere e autentiche radici ideologiche delle destre storiche (molto più vicine ad istanze collettiviste e antitradizionali di quanto non si voglia far credere) per non parlare delle derive liberali, altrettanto pericolose e moralmente inquietanti.
Così, finalmente, si è squarciato il velo di maya, gettato le maschere e palesato le autentiche motivazioni che hanno ispirato e ispirano tuttora gli apprendisti stregoni delle sedicenti autorità scientifiche che, nascosti dietro il paravento dei famosi "dati", delle sensate esperienze e certe dimostrazioni, perseguono finalità ideologiche, politiche, filosofiche e mistiche.
Non vi è stato nulla di sanitario nelle decisioni intraprese dal 2020 in poi; bensì si è voluto celebrare il trionfo neo illuminista della Dea Ragione, del pensiero identificante, del "sol dell'avvenire", del progresso che trionfa sulla natura, che piega e domina un divenire altrimenti (per loro) capriccioso e arbitrario.
Abbiamo assistito a vere e proprie "liturgie" materialiste, universaliste, un'autentica palingenesi sociale sancita dall'eucaristia laica conservata a meno ottanta gradi.
Il terrore della morte, del fatale morbo, del farsi portatori insani di malattia e di colpa irredimibile ha indotto nella popolazione uno stato emotivo parossistico che ha obnubilato anche le menti più lucide.
Terribile assente è stata la Chiesa governata dalle istanze cattocomuniste di bergogliana memoria che, fatta eccezione per qualche isolata e coraggiosa voce (tra gli altri i cardinali Burke e Muller), si è prestata alla violenza collettivista, scientista, ateista al punto di negare estreme unzioni e sacramenti. Una ferita aperta che non si rimargina, di fronte alla quale ognuno ne risponderà davanti al Padreterno.
Ribadisco che nel desolante panorama politico italiano e internazionale manca un movimento di ispirazione cattolica, capace di riprendere i temi della dottrina sociale della Chiesa mirabilmente indicati nella Rerum Novarum di S.S. Leone XIII, ancora oggi attualissimi, nonché straordinario argine ai deliri del positivismo militante del materialismo dialettico che, checché se ne dica, è vivo e vegeto e sotto mentite spoglie continua la sua opera dissolutrice.
Un movimento che sappia conciliare l'individuo nella sua sfera di autonomia, completezza e dimensione interiore; la categoria del singolo che trova spazio di espressione in una cornice comunitaria improntata alla solidarietà e alla carità cristiana, approcciandosi alle novità del mondo con umiltà, consapevole del suo ruolo nel creato e capace di resistere - grazie all'ispirazione, in tutti gli ambiti dei comportamenti quotidiani, della parola di Verità - alla tentazione di onnipotenza e di superomismo.
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