Indubbiamente il Klages ha avuto il merito di smascherare la matrice progressista, modernista e immanentista che accomunava fascismo e nazionalsocialismo. Tuttavia da quegli ambienti, imbevuti di culti paganeggianti che inneggiano ad una natura "pensante", non possono che discendere derive pauperiste e anti umane. Mancando totalmente la prospettiva cristiana gli esiti non possono che sfociare in ecofilie orfiche, deliranti e distopiche. Lo sviluppo e il progresso, quando sono in armonia con il disegno divino, devono essere accolti come un dono. La libera impresa, il giusto guadagno da lavoro devono conciliarsi con l'attenzione alla carità, ai bisognosi e alla cura del mondo così come ci è stato donato dal Signore. Occorre non cadere nel luterano male radicale, irredimibile e disperato. In questo ci vengono in aiuto figure enormi della nostra Santa Chiesa, in primis Leone XIII; a questo proposito ritengo appropriate le sue ispirate parole:
"La società attuale, nel folle tentativo che fa per sfuggire al suo Dio, ha rigettato l’ordine soprannaturale e la rivelazione divina, si è così sottratta alla salutare efficacia del Cristianesimo, che è manifestatamente la garanzia più solida dell’ordine, il bene più forte della fraternità e l’inesauribile sorgente di virtù private e pubbliche. Da questo abbandono è nato il disordine che regna attualmente. Ritornare ai principi cristiani e conformarvi tutta la vita, gli usi e le istituzioni dei popoli, è una necessità".
La Parola rivelata ci offre tutti gli strumenti per vivere in armonia e letizia questa esistenza terrena, contemplando i misteri del creato, rifiutando l'ofitica sfida al divino, fonte solo di dolore e perdizione.
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