La
mia casa sarà chiamata casa di preghiera(Matteo 21,13)
Capita
sempre più spesso di assistere alla realizzazione di concerti e
spettacoli all'interno delle chiese. La
maggior parte delle
iniziative riguardano proposte che nulla hanno a che vedere con la
cristianità o addirittura, nel peggiore dei casi, sono espressione
di ideali anticattolici.Il
tutto con il benestare di parroci, curie e arcivescovadi.In
una società dove cultura e arte vengono sempre più marginalizzate e
le sale da concerto, nonché auditorium e teatri, sono appannaggio
delle solite congreghe con tessera fucsia rosé in tasca, è
comprensibile immaginare il bisogno del povero "esercito di
riserva" di trovare asilo, talvolta contraddicendo le proprie
posizioni atee o agnostiche.La
differenza salta subito all'occhio.Impensabile
anche solo immaginare la stessa pratica permessa in una sinagoga o in moschea.Il
liberalismo post conciliare ha prodotto anche questo: il sacro luogo
"affittato" e alla mercé del capriccio, come una qualsiasi
balera, dove, anziché inginocchiarsi, si sgomita per un posto più
comodo e con la vista migliore, magari di fianco al Santo
Tabernacolo,
custodia e prigione di Gesù Eucarestia.
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